Sfida tra Carmelo Scandurra, Filippo Drago e Alberto Bonaccorso. I candidati sindaco intervengono al QdS
ACI CASTELLO – L’uscente, il già primo cittadino e la new entry. Si scaldano i motori ad Aci Castello, per il prossimo appuntamento con le elezioni amministrative per la scelta del nuovo sindaco e del nuovo Consiglio comunale. Tre i pretendenti alla poltrona di primo cittadino in campo: Carmelo Scandurra, in uscita e ricandidato, supportato da numerosi partiti politici dell’area di centrodestra, l’ex primo cittadino e politico di lungo corso Filippo Drago, spinto da Sud chiama Nord e, sembra, dagli autonomisti e Alberto Bonaccorso, supportato da Pd e Movimento 5 Stelle.
Ad Aci Castello già alta la tensione politica
La crescita del Comune, la regolamentazione dei servizi, i parcheggi nonché il collegamento tra i lungomare di Aci Castello e Acitrezza sono tra i punti che accomunano i candidati. I tre stanno ancora lavorando ai programmi ma in paese è già alta la tensione politica, che sicuramente sarà ancora più evidente nei prossimi giorni, man mano che ci si avvicinerà alla data del voto.
Il lavoro svolto in questi anni da Carmelo Scandurra
Da una parte Carmelo Scandurra sottolinea il grande lavoro fatto in questi anni e la volontà di proseguirlo. “In questo mandato, gravato da due anni e mezzo di pandemia, abbiamo fatto tantissime cose – dice. Adesso, le cose bisogna completarle. Non solo le opere pubbliche iniziate, ma la realizzazione dei parcheggi, là dove è possibile farli e delle strutture balneari”. Il riferimento è ai solarium pubblici che “a causa di un parere del comitato tecnico scientifico dell’assessorato regionale Territorio e ambiente non è stato possibile realizzare quest’anno, ma che speriamo di poter portare avanti l’anno prossimo” – prosegue il sindaco. Secondo il quale tre le priorità per Aci Castello vi è “la vivibilità del territorio e del comune, attraverso ad esempio, la realizzazione delle Ztl che, ricordo a tutti, è un’azione prioritaria da effettuarsi con le telecamere”.
A chi lo accusa di aver “attirato” elementi dell’opposizione, Scandurra risponde: “Probabilmente si sono resi conto che questa amministrazione ha operato esclusivamente nell’interesse della comunità senza guardare le sigle o altro – afferma ancora Scandurra -. Non ho promesso niente a nessuno – aggiunge -: c’è stato un dialogo con alcuni consigleri che hanno condiviso l’operato di questa amministrazione e ora stiamo lavorando insieme per presentare un programma ai cittadini”.
Filippo Drago si candida nuovamente
La maggioranza del sindaco Scandurra, “bulgara” a tal punto da non avere quasi oppositori, sarebbe stata la molla a spingere Filippo Drago a candidarsi nuovamente. “Ero tranquillo con la mia famiglia – spiega -. Quando ho saputo che il candidato sindaco dell’opposizione è passato dall’altro lato, mi sono detto che dovevo fare qualcosa. Un sindaco che ha gestito male i servizi e le risorse rischiava di prendere l’80%. Pertanto, sono stato obbligato da tanti cittadini che mi hanno chiesto di rappresentare chi non la pensa come l’attuale amministrazione”, sottolinea Drago che ricorda come “cinque anni fa abbia votato il 53% e c’era la preoccupazione che la parte non rappresentata non andasse a votare. So che bisogna rappresentare e difendere la dignità di chi la pensa diversamente – prosegue – e io li rappresenterò, con le proposte e con programmi, con la mia storia e soprattutto perché proponiamo una nuova classe dirigente”.
Le “larghe intese”, insieme ai recenti fatti di cronaca, hanno spinto Drago a presentare un protocollo di legalità con i cittadini – lo farà lunedì prossimo – da sottoporre agli altri candidati, per impedire i facili cambi di casacca in corsa. “Lunedì presenteremo un accordo nel quale ci impegniamo, considerate le vicende nazionali che stanno indebolendo gli enti locali sulla compravendita dei consiglieri comunali, a garantire che non vada a fare l’assessore chi cambia casacca in queste settimane”. Non solo: per Drago “occorre ripristinare le regole in città, sporca e fuori controllo. Basta farsi un giro per comprendere di cosa parlo” – dice.
Tra i due sfidanti entra il candidato Alberto Bonaccorso
Tra i due sfidanti entra il candidato Alberto Bonaccorso, esponente del movimento Equità territoriale. “L’amore che ho verso il mio paese mi ha spinto a candidarmi – afferma -. Ho sempre partecipato in maniera attiva, cercando di migliorare le cose che non andavano, alla vita del paese e inoltre, non vedevo alternative all’orizzonte”. Anche in questo caso, determinanti sono state le alleanze dell’attuale amministrazione. “Molti si sono allineati all’amministrazione uscente, anche parte dell’opposizione – continua – e quindi, mi è sembrato necessario, in un contesto di democrazia, dare la possibilità a chi non la pensa in un modo, a chi non va a votare o non vuole votare per quel che sono le facce di una stessa medaglia, di essere rappresentato”. Il riferimento è al sindaco uscente ma anche all’ex primo cittadino in corsa.
“Stiamo parlando di persone che da anni stanno lì a governare – prosegue Bonaccorso – e noi vorremmo dare un’altra prospettiva, altre possibilità e portare altre persone che hanno altre idee per migliorare Aci Castello, rimasta un po’ ferma”. Tra i punti principali del terzo candidato la vivibilità “ferma all’Ottocento – elenca -: non ci sono servizi e non c’è mobilità sostenibile”. E poi, il mare, “di fatto interdetto e non certo in ottima salute”, evidenzia. E ancora, i parcheggi, il piano regolatore e il collegamento tra i lungomare di Aci castello e Aci Trezza che Bonaccorso ha sempre portato avanti. “Vorrei dire a chi è disilluso e a chi non va a votare perché pensa che siano tutti gli stessi che c’è una prospettiva – conclude – ci sono io”.