Eccetto la Campania, tutte le regioni meridionali sono sotto la media nazionale nell’indice di dotazione infrastrutturale
Il divario tra Nord e Sud d’Italia si riscontra in numerosi contesti economici e sociali. Il mondo infrastrutturale è uno degli ambiti in cui, questa frattura tra le due aree della nazione, emerge con maggiore forza e drammaticità. E la Sicilia, da questo punto di vista, non si distingue certo favorevolmente pur avendo evidentemente bisogno – vista la sua naturale condizione di insularità – di politiche mirate e coraggiose. Questa situazione imporrebbe alle istituzioni ed ai partiti, su scala regionale e nazionale, di mettere al centro dei loro programmi e delle loro azioni il tema infrastrutturale.
Una domanda sorge, dunque, spontanea: le campagne elettorali per Palazzo d’Orleans e Palazzo Chigi sapranno portare in cima all’agenda politica il nodo infrastrutture? Certo, ovviamente conta soprattutto la capacità di passare dalle parole ai fatti, ma anche la presenza di certi temi del dibattito quotidiano e nel confronto tra candidati ha il suo peso specifico. Ragion per cui il Quotidiano di Sicilia terrà alta l’attenzione sull’argomento, interrogando direttamente coloro i quali saranno impegnati nell’agone elettorale. Le premesse da cui siamo partiti, peraltro, sono suffragate da dati sconfortanti, che dipingono un quadro a tinte fosche. Prendendo, ad esempio, in esame il dossier del Centro studi enti locali (basato sui dati inviati dalle Regioni al Mims) emerge… CONTINUA LA LETTURA. QUESTO CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI