Poche righe su Facebook perché a dire tutto è la foto.
Nello scatto si vede Gianbattista Borgonzoni, sostenitore Pd e padre della leghista Lucia, candidata alla presidenza dell’Emilia del 26 gennaio in Emilia Romagna, insieme al leader delle Sardine Mattia Santori nella notte di Capodanno.
Insieme, scrive nel post sulla sua pagina Fb Borgonzoni, “Roberto Morgantini, fondatore delle Cucine Popolari”, per uno scambio di auguri, “nella sede dell’Archivio Aldo Borgonzoni a Bologna il 31 dicembre 2019”.
Gianbattista Borgonzoni, figlio di Aldo, partigiano e https://it.wikipedia.org/wiki/Aldo_Borgonzoni, pittore tra i più significativi dell’arte iconica italiana, ha sempre detto di rispettare la scelta della figlia ma di non condividerne affatto le scelte politiche estreme, rinfacciandole il razzismo e l’antimeridionalismo della Lega Nord e l’atteggiamento aggressivo sul piano della comunicazione, accusandola di aver utilizzato, almeno inizialmente, il “nome di famiglia”.
Ma all’inaugurazione di un giardino dedicato al nonno, Lucia Borgonzoni non c’era.
Si è segnalata invece per la sceneggiata nel giorno del voto di fiducia al secondo governo Conte, quando si presentò in Senato indossando una maglietta con scritto £Parlateci di Bibbiano£ (la P e la D, maiuscole, in rosso).
Quando, il cinque dicembre scorso, il sindaco Carletti venne scarcerato, sui social decine di migliaia di persone chiesero alla Borgonzoni di chiedere scusa, ma la Lega Nord, si sa, non è un partito da scuse.
Nella civile Emilia, però, questo atteggiamento ha fatto tornare indietro sui propri passi chi inizialmente aveva visto di buon occhio la candidatura della Borgonzoni.

