Elezioni, i catanesi schifati da questa politica - QdS

Elezioni, i catanesi schifati da questa politica

redazione

Elezioni, i catanesi schifati da questa politica

mercoledì 01 Marzo 2023

Sondaggio dell’Istituto diretto da Pietro Vento: per quasi otto cittadini su dieci negli ultimi dieci anni è peggiorata la qualità dei servizi pubblici

CATANIA – Un’astensione senza precedenti. Alle prossime elezioni del 29 e 30 maggio pare esserci già un vincitore annunciato: il partito di chi diserterà le urne. A spiegarlo è l’Istituto Demopolis che ha misurato gli orientamenti dei catanesi rispetto alle precedenti amministrazioni e riguardo al giudizio sui probabili candidati nella corsa al rinnovo di sindaco e Consiglio comunale. L’indagine demoscopica è stata effettuata dal 22 al 26 febbraio su un campione stratificato di 1.004 intervistati, rappresentativo della popolazione maggiorenne residente nel Comune di Catania.

Il motivo principale di questa disaffezione affonda le sue radici negli ultimi dieci anni di amministrazioni che, secondo la gran parte dei cittadini, hanno segnato un netto arretramento della Città dell’Elefante. “Dopo un decennio amministrativo che i cittadini giudicano molto deludente – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – la nuova Amministrazione dovrà confrontarsi con attese molto alte. Il 75% ritiene che la qualità dei servizi pubblici locali a Catania sia peggiorata negli ultimi 10 anni. Per appena un quinto è rimasta come prima, solo per il 4% è migliorata. Pesano, sulla quotidianità dei catanesi, scarsa pulizia e gestione dei rifiuti, traffico e viabilità, insicurezza urbana e crescente micro-criminalità”.

Sulle intenzioni di voto, il barometro politico dell’Istituto diretto da Pietro Vento ha analizzato il peso odierno dei partiti dopo sei mesi dalle elezioni Politiche.
Se si votasse oggi a Catania per la Camera dei Deputati, il M5S, in calo, si confermerebbe primo partito con il 28%. Nella città etnea – in linea con le tendenze nazionali – cresce di quasi 4 punti, rispetto al settembre scorso, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia avrebbe oggi il 23%. Staccati e tendenzialmente stabili gli altri partiti: resta in crisi il Pd all’11%, Forza Italia avrebbe il 9,5%, De Luca il 7%, la Lega il 6%. In termini di coalizioni, nelle intenzioni di voto dei catanesi per le Politiche, il Centro Destra otterrebbe oggi il 39%, il M5S il 28%, il Centro Sinistra il 16%.

Il quadro, come è naturale, cambia se si guarda al voto per le Amministrative. Come si orienterebbero oggi i catanesi nel voto di lista per Palazzo degli Elefanti? Prescindendo dagli eventuali candidati, il 46% sceglierebbe la coalizione di Centro Destra, il 18% il Centro Sinistra, il 17% il M5S; il 19% opterebbe per altre liste (civiche, De Luca, Bianco, ecc). In questo scenario, secondo l’analisi di Demopolis, il Centro destra, se unito, vincerebbe al primo turno; se andasse diviso, si aprirebbe la “lotteria” del ballottaggio.

Per quanto riguarda i candidati, il più conosciuto dai catanesi si conferma, con l’88%, Enzo Bianco, già quattro volte sindaco della Città tra il 1988 e il 2018. Il secondo posto, nella graduatoria della notorietà, lo ottiene con il 65% Ruggero Razza, in prima linea nel Governo Musumeci, sino al settembre scorso, nel ruolo di assessore regionale alla Salute. Il podio si chiude con Giancarlo Cancelleri, viceministro alle Infrastrutture del M5S nel Governo Conte, noto al 53%. Il 46% dei catanesi dichiara di aver sentito parlare della parlamentare Valeria Sudano, il 38% di Sergio Parisi, già assessore allo Sport nella Giunta Pogliese. Più distanti, conosciuti da poco più di 1 catanese su 4, risultano Emiliano Abramo, presidente della Comunità di Sant’Egidio e già candidato del Pd, e il civico Lanfranco Zappalà.

In un quadro ancora molto incerto ma già ampiamente polarizzato in base alla collocazione politica, il sondaggio dell’Istituto Demopolis ha analizzato le opinioni dei catanesi orientati a recarsi alle urne, per comprendere quali candidati, nella percezione dell’opinione pubblica, siano eventualmente in grado di rappresentare gli interessi della Città. Il 35% indica Ruggero Razza, esponente di Fratelli d’Italia, da sempre vicino all’attuale ministro Nello Musumeci. Il 33% cita Enzo Bianco, sindaco del Pd sino al 2018, nettamente sconfitto da Pogliese cinque anni fa. Sul podio, con il 27%, anche la parlamentare leghista Valeria Sudano. Citazioni inferiori, al 24%, per Sergio Parisi, già assessore di FdI nella Giunta Pogliese. Indicazioni più contenute giungono per Giancarlo Cancelleri (22%) ed Emiliano Abramo (21%).

Nel contesto attuale, con un’eredità pesantissima da gestire, quali caratteristiche dovrebbe avere il futuro sindaco di Catania? Per il 71% dei cittadini dovrebbe soprattutto essere concreto, per 2 su 3 competente. Altro fattore chiave, segnalato nel sondaggio Demopolis dalla maggioranza di catanesi (53%), è la necessaria capacità del futuro sindaco di dialogare con il Governo Meloni.
Tra i candidati a sindaco di cui si parla, quali sono ritenuti dai catanesi più competenti e concreti? A Bianco, 4 volte sindaco di Catania, è riconosciuta dal 35% la maggiore esperienza amministrativa. Razza, probabilmente in ragione del lavoro degli ultimi anni sulla sanità catanese, conquista invece con il 36% il podio della concretezza, seguito da Sudano e Cancelleri. Citazioni inferiori al 25% per gli altri candidati.

Insomma la situazione appare ancora molto incerta, anche se queste elezioni potrebbero segnare la definitiva spaccatura tra la città e la sua classe politica, ritenuta sempre più inadatta a guidare una città grande e con enormi potenzialità come Catania. A tal proposito l’arcivescovo Luigi Renna ha lanciato l’ennesimo appello ai catanesi: “Tra qualche mese si andrà a votare a Catania e occorre che ognuno scelga responsabilmente da chi farsi rappresentare altrimenti si resta impantanati: non occorre cedere alle lusinghe ma pensare al bene comune per una città nuova”.

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