Renato Schifani è candidato per la coalizione di centrodestra alla Presidenza della Regione Siciliana. L'intervista al Qds.
Renato Schifani, nato a Palermo l’11 maggio 1950, è candidato per la coalizione di centrodestra alla Presidenza della Regione Siciliana. Ha conseguito l’abilitazione alla professione forense nel 1976. Esperto in materia amministrativo-urbanistica, ha lasciato lo studio legale per dedicarsi interamente alla politica. È stato eletto senatore della Repubblica italiana dalla XIII legislatura (1996-2001) fino alla XVIII (2018-2022), conclusasi con lo scioglimento delle Camere. È stato eletto presidente del Senato nella XVI legislatura (2008-2013). In Senato in passato è stato anche presidente del gruppo Forza Italia, capogruppo del Nuovo centrodestra e di Area popolare. Il politico è stato intervistato dal direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua, e dal vice presidente Filippo Anastasi. Riportiamo parte dell’intervista, che si può leggere integralmente su QdS.it, relativa alle Province regionali e alla gestione dei rifiuti.
Le ex Province rappresentano un fallimento su tutti i piani, con una riforma mai effettivamente attuata…
“Sono dell’idea che occorre avere il coraggio di reintrodurre le Province. Perché quelle funzioni che avrebbero dovuto essere assorbite dai sindaci delle Città Metropolitane in realtà sono rimaste sulla carta. Delle ex Province sono rimasti costi e strutture, a cui si è aggiunto il problema delle strade abbandonate, perché non più di competenza di questi Enti. Per reintrodurre le Province occorrerà una legge dell’Ars. Ci si dovrà poi confrontare con la Corte Costituzionale, ove dovesse essere impugnata”.
Cosa pensa della realizzazione dei termovalorizzatori per risolvere il problema dei rifiuti che si portano all’estero, facendo lievitare i costi che pesano sui cittadini?
“Sono favorevole alla loro realizzazione. Dove costruirli si vedrà. Mi sono assunto la responsabilità di rilanciare l’idea delle Province e dei termovalorizzatori, perché penso al bene comune dei siciliani. Sempre restando dentro al confronto con gli alleati”.