Nel proprio programma “Dalla parte giusta. Cuore e coraggio per l’Italia di domani”, il Movimento
5 stelle di Giuseppe Conte individua 22 ambiti di intervento contraddistinti, richiamando il titolo, dalla formula “dalla parte di”: dei cittadini, delle donne, dei giovani, dei lavoratori, delle imprese, “di tutti, nessuno escluso”.
Al Mezzogiorno sono però dedicate poche righe. Si parla espressamente di Sud nella sezione “Dalla parte dei lavoratori e del welfare”, all’interno della quale trova spazio la “Stabilizzazione di ‘decontribuzione Sud’ per proteggere e creare nuovi posti di lavoro nel Mezzogiorno”, e nella parte di programma denominata
“Per i beni comuni e la cittadinanza attiva”, dove viene prefissato l’incremento degli investimenti nel settore idrico “in particolare nel Mezzogiorno, per ridurre la dispersione idrica nelle reti, per completare
gli invasi d’acqua, per implementare l’utilizzo delle risorse idriche sotterranee e per garantire la depurazione degli scarichi fognari e industriali”-
Tra gli obiettivi che coinvolgono indirettamente il Sud c’è anche il “rafforzamento del Reddito di cittadinanza” che consta di due attività: l’introduzione di “misure per rendere più efficiente il sistema delle politiche attive” e il “monitoraggio delle misure antifrode”. Indirettamente perché quella del reddito di cittadinanza è una misura introdotta sì a livello nazionale che però ha avuto un fortissimo appeal nel Mezzogiorno.
Rivolte al Meridione, seppur senza citarlo, anche le azioni di lotta alla corruzione e di contrasto alle mafie (agromafie ed ecomafie comprese), puntando su “potenziamento degli strumenti di contrasto già esistenti”; “completamento della riforma in tema di ergastolo ostativo”; “tutela dei principali presìdi antimafia come il 41 bis, le misure di prevenzione personali e patrimoniali”.