Il candidato del Centrodestra alle elezioni amministrative di Palermo chiede chiarimenti agli avversari politici
“La sinistra ha candidato il figlio di un boss. Chi per settimane mi ha definito strumentalmente e velenosamente un pupo ospita nelle proprie liste il figlio di un mammasantissima, in carcere da anni per reati di mafia.
Lo ha dichiarato il candidato sindaco di Palermo del Centrodestra, Roberto Lagalla, facendo riferimento a quanto riferito in queste ore dal coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, sulla presunta candidatura di un figlio di un boss tra le liste del Centrosinistra nel capoluogo.
“Per alcuni clava, per altri tappeto rosso”
“La questione morale declinata a questione di opportunità. Per alcuni la clava, per il diretto discendente di un mafioso ospitato nelle patrie galere il tappeto rosso“, ha aggiunto l’ex assessore all’Istruzione e alla Formazione del Governo Musumeci.
“La miopia della verifica”, prosegue. “Si imputa agli avversari politici un deficit di controllo – per altro nel caso di chi è stato candidato 5 anni fa con Orlando impossibile da operare, se non da parte della sola magistratura – e poi si accetta la candidatura del figlio di un boss mafioso conosciuto da tutti, perché troppo chiacchierato.
Lagalla: “Sinistra deve spiegare”
“Insomma, il doppiopesismo, l’uso strumentale della morale definiscono una certa proposta politica, che adesso è chiamata a spiegare certe affermazioni e scelte”, ha concluso Lagalla.