Amministrative a Palermo, l’appello del deputato regionale della Lega. Pd, M5s e Sinistra ecologista si ricompattano attorno a Miceli
PALERMO – Sembrano convinti di voler correre in solitario i partiti di centrodestra che per le elezioni del sindaco di Palermo, hanno deciso di presentare il proprio candidato invece di convergere verso un unico nome.
Unica voce fuori dal coro è quella di Vincenzo Figuccia, deputato di Lega – Prima l’Italia all’Assemblea regionale siciliana, che incita all’unità: “Rivolgo un appello agli amici di Fratelli d’Italia affinché anche loro partecipino alla scelta unitaria del candidato sindaco della quinta città d’Italia – ha detto Figuccia – Dividersi non porta da nessuna parte, anzi determina per Palermo una stagnazione politica. Come Prima l’Italia siamo pronti a fare la nostra parte nell’interesse della Città”.
Ma non tutti la pensano come lui, dentro il partito, soprattutto il candidato Francesco Scoma, che smentisce le voci che lo danno pronto a lasciare la corsa alla poltrona di sindaco del capoluogo: “La mia campagna elettorale – è già abbastanza avanti. Non temo di confrontarmi né con Cascio, né con Lagalla. La mia candidatura potrà essere messa in discussione solo dal mio segretario regionale, Nino Minardo, o dal segretario nazionale del mio partito, Matteo Salvini”.
Forza Italia pensa di più alle regionali di novembre. Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia prende tempo: “Si vota in autunno per le Regionali siciliane, c’è tempo – dice – Noi vogliamo sempre andare insieme, tratteremo con gli alleati. Berlusconi è il leader del Centrodestra, lo ha fondato, quindi per noi l’unità della coalizione vale sempre”.
Fanno capolino anche le liste indipendenti che appoggiano personaggi pubblici che si prestano alla politica. Come Rita Barbera, ex direttrice delle carceri Ucciardone e Pagliarelli, che si è detta convinta che “Palermo è stanca di essere asservita a giochi politici e di potere che nulla hanno a che fare con il concetto di amministrazione della città. Il cambiamento – dice Barbera – deve passare anche attraverso modalità alternative e anche andare da sola, rivolgendomi direttamente ai cittadini stanchi e sfiduciati della politica tradizionale, può essere vincente”.
Altre due liste civiche appoggiano Fabrizio Ferrandelli, politico di estrazione dem, ma il candidato ufficiale della sinistra che si presenta unita (Pd, M5S e Sinistra) sarà Francesco Miceli.
Dei risultati che emergeranno dalle amministrative i partiti faranno tesoro per mettere a punto la strategia per le elezioni regionali che si terranno fra qualche mese.
A prescindere dalle alleanze, contano comunque i gradimenti degli elettori, che secondo il recente sondaggio di Noto premiano il centrodestra (FdI-Lega-Fi-Noi) con il 49,5%, poi il centrosinistra (Pd-M5S-Leu-Si-Verdi) con il 37%.
Gli altri di centrosinistra (Azione-Italia Viva e +Europa) hanno complessivamente il 7%. I non coalizzati raggiungono il 6.5%. Sempre secondo il sondaggio Fdi si attesta come primo partito con il 21%, poi il Pd con il 19.5%, terza la Lega con il 18%, quarto il M5s al 13.5% , Fi al 7% seguita da Azione al 4%, quindi Italia Viva con il 3% e al 2% Noi con l’Italia. Cresce Italexit che risulta al 2% (+0.5), seguita da Coraggio Italia, stabile all’1.5%.
I Verdi scendono all’1.5% (-0.5), mentre si confermano Leu -Art 1 all’1.5% e Sinistra Italiana all’1%.