Manca ormai davvero poco, poi scatterà l’ora X per andare a votare. In Sicilia si andrà alle urne giorno 25 settembre sia per le politiche nazionali, sia per le elezioni regionali: un momento dunque particolarmente importante per gli elettori residenti nell’isola, soprattutto (ma non solo) per i più giovani.
In giro per Catania abbiamo cercato di capire quale sia il clima che ha accompagnato la gente comune a questo appuntamento. Il quadro emerso mette in evidenza un sostanziale “scollamento” tra i cittadini e la politica. Sì, perché la maggior parte delle persone intervistate per le vie della città etnea della politica non si interessa.
Per loro si tratta di un mondo definito “distante”. Chi è un po’ più avanti con l’età si limita a una scrollata di spalle: “Che votiamo a fare?”, “Io non voto, non cambia niente. C’è una crisi totale”.
Insomma, dalle interviste è emerso un quadro di sostanziale sfiducia.
I più giovani invece vedono in questa tornata elettorale un’occasione per esprimere la propria opinione e la propria preferenza. Guardano al periodo come uno dei più duri mai vissuti, ma guardano anche oltre l’orizzonte per un cambio di inerzia e un inquadramento della politica sui canovacci realmente utili alla comunità.
Sanità, infrastrutture e ambiente. Sono i tasti che i giovani che hanno toccato rispondendo al quesito su quali siano le emergenze più urgenti di cui dovrà occuparsi la politica regionale dopo questa tornata elettorale.
Chiedono un potenziale asse viario che collega le città della Sicilia, di migliorare le strutture ospedaliere arricchendole di reparti e medici specializzati e ripulire le strade dai rifiuti, di coinvolgere ed educare i cittadini più restii al giusto comportamento per la salvaguardia dell’ambiente. Pochi punti, ma significativi: per migliorare la Sicilia occorre darle un passo più rapido, “rimetterla al centro del Mediterraneo, non soltanto logisticamente”.
Insomma, ciò che più di ogni altra cosa si sogna per l’isola è un ribaltamento delle prospettive e una Sicilia vista come la regione dalle grandi potenzialità da sfruttare in maniera coscienziosa e non opportunistica.