Il voto arriva nel mezzo della peggiore crisi economica che ha colpito il Paese negli ultimi due decenni
Si sono aperti questa mattina alle 7 ora italiana in tutta la Turchia i seggi elettorali per le elezioni parlamentari e presidenziali che potrebbero cambiare la direzione del paese, dopo 20 anni di ‘regno’ di Recep Tayyip Erdogan. Sono chiamati alle circa 61 milioni di cittadini inclusi quasi 5 milioni di giovani che voteranno per la prima volta. I turchi all’estero hanno invece già votato. A sfidare il presidente uscente c’è il candidato unico dell’opposizione e leader laico del Partito popolare repubblicano (CHP) Kemal Kiliçdaroglu anche se formalmente è in gara un esponente di un piccolo partito di opposizione, Sinan Ogan. I sondaggi della vigilia davano Kiliçdaroglu era leggermente in vantaggio su Erdogan, ma non è chiaro se il voto odierno (le urne sono aperte fino alle 16 italiane) produrrà un chiaro vincitore con oltre il 50% dei voti o se andrà al secondo turno il 28 maggio.
Il voto arriva nel mezzo della peggiore crisi economica che ha colpito la Turchia negli ultimi due decenni e dopo i devastanti terremoti di febbraio nell’est del paese. Gli osservatori hanno comunque evidenziato come si sia trattato di una campagna elettorale ‘sbilanciata’, dal momento che Erdogan gode di risorse legate alla sua posizione e controlla il panorama mediatico rispetto ai mezzi limitati dell’opposizione. La campagna non ha visto nessun dibattito presidenziale televisivo nonostante i numerosi appelli dell’opposizione. Almeno nove stazioni televisive nazionali hanno trasmesso l’intervista elettorale di Erdogan venerdì sera, mentre Kiliçdaroglu si è rivolto ai sostenitori in un discorso di tre minuti sul suo account Twitter.