ROMA – Creare speranza e futuro, come si fa? La domanda è complessa ma uno dei punti di partenza è certo: l’istruzione. Per le sfide globali e per il periodo storico che il mondo sta vivendo è necessario essere “armati” di cultura e competenze. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo scorso mandato ebbe a dire agli studenti universitari riuniti nell’Ateneo di Firenze per l’inaugurazione dell’anno accademico: “Le Università sono il luogo principe per irrobustire la cultura del nostro Paese, per evitare che si perda il senso del passato e si abbandoni la prospettiva del futuro, la consapevolezza e la responsabilità di costruire il futuro”.
L’Università è una cartina al tornasole per osservare un Paese: il livello di istruzione, i programmi didattici, l’organizzazione del lavoro, la mole di ricercatori e studiosi, il legame con il territorio e anche l’attrattività della città in cui l’Accademia insiste. Per questo è importante che si monitori la qualità di questi luoghi: uno dei metri di valutazione è diffuso da Quacquarelli Symonds con il Qs World University rankings, che stila una classifica delle migliori Università su scala globale. Nell’edizione 2026 (pubblicata nel giugno scorso), su uno studio che ha coinvolto oltre 8.400 Atenei…