Risorse recuperate grazie alla riduzione della compartecipazione per la mantellata del porto. L’assessore alle Politiche sociali, Giuseppe Lombardo: “Partita l’Agenzia sociale per la casa”
CATANIA – La casa popolare. In quanti possono dire che lo Stato si occupa di un fondamentale bisogno primario come la casa? Sono davvero pochi i cittadini che godono di “tale privilegio”, anche se spesso si tratta di luoghi senza servizi adeguati, di spazi piccoli e malandati. Eppure l’emergenza abitativa è un grosso problema e lo è ancora di più in quelle realtà in cui l’economia fa fatica a girare.
Catania ne è un esempio a cui va aggiunta la sofferenza provocata dal dissesto e la mancanza di progettazione e assistenza da parte della politica. I dati sugli sfratti pubblicati dal ministero degli Interni e segnalati dal Sunia di Catania, sindacato degli inquilini, con il suo segretario Giusi Milazzo, non sono certo positivi, anzi, aumentano in modo vertiginoso. Nel capoluogo etneo sono passati dai 39 del 2016 ai 746 del 2017, con un aumento del 1.812,82 per cento.
A questo dato va sommato quello delle richieste di esecuzione che sono pari a 3481 e quello degli sfratti eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario che sono 684 registrando un lieve aumento del 3,32 per cento. Lentamente ma insorabilmente, però, sembra che qualcosa si stia muovendo dai banchi dell’amministrazione comunale.
Lo scorso venerdì, durante un incontro tra l’amministrazione, i rappresentati delle organizzazioni sindacali, datoriali, del terzo settore e i presidenti delle municipalità sulle linee di spesa delle risorse comunitarie disponibili, il sindaco Salvo Pogliese ha promesso che verrà ridotta la compartecipazione per la realizzazione della mantellata del molo di Levante del porto – prevista dal Patto per Catania – così da liberare risorse per “ oltre 40 milioni”, con le quali – ha spiegato il primo cittadino – “si potranno realizzare interventi ad ampio raggio e fare fronte all’emergenza abitativa, che rimane una delle priorità della nostra città”.
Il sindaco ha annunciato che desidera dare una risposta organica al fenomeno, paventando un censimento degli immobili comunali, così da destinarne alcuni all’accoglienza. “Un’iniziativa che si innesta perfettamente nel progetto più grande che abbiamo portato avanti, quello dell’Agenzia sociale per la casa”, precisa al nostro giornale l’assessore alle politiche sociali del Comune, Giuseppe Lombardo.
“È partita da qualche mese ed è stata avviata grazie a risorse del Pon-metro asse 3”, aggiunge. Il passo successivo sarà quello di mettere risorse per gli alloggi di transizione. La gara dovrà espletarsi in breve tempo così da avviare il percorso di inclusione per questi nuclei familiari che si trovano in condizioni di disagio. “C’è un lavoro importante, anche di partenariato, con i sindacati delegati, gli Iacp e gli enti del terzo settore, per la ricerca di alloggi e la comprensione del bisogno del territorio”, aggiunge Lombardo.
Attualmente sono circa 123 i nuclei che, fuori da ogni vecchia graduatoria per la casa popolare, hanno manifestato all’amministrazione le proprie difficoltà e chiesto aiuto. Oltre alle iniziative per chi all’improvviso si trova a disagio, si va avanti anche con i cantieri in corso. “Io ho la delega alla casa ma legata ai servizi, non ai lavori che sono di competenza dei lavori pubblici. Il collega assessore comunque – dice infine Lombardo – ha dato settembre come data di consegna degli immobili”.