Emergenza casa: Catania, lo scandalo degli alloggi pronti e mai consegnati

Emergenza casa: Catania, lo scandalo degli alloggi pronti e mai consegnati

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Emergenza casa: Catania, lo scandalo degli alloggi pronti e mai consegnati

Melania Tanteri  |
martedì 13 Settembre 2022

Cinquemila famiglie in attesa di un alloggio, graduatorie ferme, palazzi incompleti e case non assegnate: l'allarme dei sindacati.

Case pronte e non consegnate, palazzi che attendono inquilini mentre sono circa 5000 le famiglie in attesa di un alloggio. Con un sit – in al viale Moncada di Librino, dove si trovano i 24 alloggi pronti per essere abitati ma in ritardo con la pubblicazione delle graduatorie definitive e dunque della consegna – stamattina i sindacati degli inquilini, Sunia, Sicet e Uniat di Catania hanno sollecitato la soluzione del caso.

Il sit in dei sindacati

Appellandosi all’amministrazione, in primis, per avere chiarezza nelle graduatorie, tempi certi, nella programmazione delle risorse, i sindacati degli inquilini puntano il dito contro la gestione di un settore dove regna la confusione. “Nella direzione comunale cambiano direttore ogni due mesi – lamenta Giusi Milazzo, segretaria regionale del Sunia. Ci sono centinaia di case da consegnare o da completare, ma non si sa nulla”. Eppure, secondo i sindacati, basterebbe davvero poco per attenuare un disagio destinato a peggiorare drammaticamente di fronte alla crisi economica, caro bollette e inflazione.

Gli alloggi mai consegnati

“Con la pubblicazione delle graduatorie “sfrattati e disagio socio economico”, la riqualificazione delle due Torri a Librino, e le risposte in merito alle reiterate richieste di intervento al Comune di Catania, molte famiglie sarebbero finalmente sollevate dal penoso status di “senza casa” e dal pericolo sfratti – affermano Agata Palazzolo (Sunia), Francesco Nicolosi (Sicet), Giuseppe Camarda (Uniat) e la segretaria di Sunia Sicilia, Giusi Milazzo”.

Il mistero delle graduatorie

Quattro differenti graduatorie e nessuna notizia di aggiornamenti o scorrimenti. Chiedono notizie anche su questo fronte i sindacati degli inquilini. “Attendiamo da settimane la pubblicazione delle graduatorie definitive “sfrattati e disagio socio- economico”. In questi elenchi risultano inseriti oltre 1.700 concorrenti. Chiedono al Comune di Catania l’assegnazione di un alloggio di edilizia pubblica poiché si trovano in una situazione di grave disagio abitativo o sfrattati dalla propria abitazione. Oltre a queste graduatorie, nel mese di giugno di quest’anno, è stata pubblicata la graduatoria definitiva – aggiornamento 2015 – per l’assegnazione di alloggi di edilizia pubblica di proprietà dell’Iacp di Catania, nei cui elenchi risultano inseriti circa 3.800 famiglie”.

Casa: è sempre più emergenza

Il crescente disagio abitativo a Catania sarebbe anche legato, secondo i manifestanti, al numero elevato di sfratti per morosità emessi nei confronti di centinaia famiglie colpite dalla crisi economica accelerata da quella sanitaria. Famiglie che non riescono più ad arrivare a fine mese, andando ad aumentare il numero di chi si rivolge ai centri di assistenza.

Catania: patria degli sfratti

“I dati pubblicati dal Ministero degli Interni hanno evidenziato per la città di Catania un incremento del 45,16% – sottolinea Palazzolo. Di fronte a questa crescente emergenza non trova spiegazione l’immobilismo da parte delle Istituzioni ed in particolare del Comune di Catania”. Per questo, hanno scritto al commissario straordinario del Comune di Catania, Federico Portoghese, per poterlo incontrare e ottenere, finalmente, qualche risposta.

Gli alloggi disponibili a Catania

Secondo i dati snocciolati dai sindacati, il Comune potrebbe dare risposte anche ad un altro gruppo di famiglie in emergenza con i circa 150 alloggi da riqualificare nelle 2 Torri a Librino (Viale San Teodoro e Viale Biagio Pecorino) per i quali sono stati stanziati 12 milioni di euro con i fondi comunitari 2014-2021. Fodni di cui si rischia di perdere la disponibilità, e con i 64 alloggi da realizzare a Librino per i quali sono stati assegnati al Comune di Catania 15 milioni di euro con i fondi del PNRR.

Altre soluzioni potrebbero arrivare dallo stanziamento di 1 milione e seicento mila euro previsti per la riqualificazione degli immobili requisiti alla mafia e dalla nuova programmazione comunitaria che potrebbe prevedere la riqualificazione ai fini abitativi dei tanti immobili pubblici dismessi. “Ovviamente – concludono – non vanno cercate solo soluzioni a breve termine ma occorre anche programmare la realizzazione di nuovi alloggi con finanziamenti pluriennali”.

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