Catania

Emergenza Etna, due centimetri di cenere su Viagrande, Trecastagni, Zafferana

La fontana di lava dal cratere di sud-est dell’Etna è cessata. Ne dà notizia l’Osservatorio etneo dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. La nube vulcanica, intanto, ha raggiunto un’altezza stimata in circa 12 chilometri sul livello del mare e si disperde verso sud-est. L’Ingv segnala inoltre la ricaduta di cenere vulcanica su diversi centri abitati: Viagrande, Trecastagni e Zafferana. Il flusso lavico nato dall’eruzione di oggi è comunque ancora alimentato, anche se gli esperti segnalano una “rapida decrescita” dei valori di ampiezza media del tremore vulcanico. 

Riaperto anche l’aeroporto di Catania

Dopo lo stop alla fontana di lava dal cratere di sud-est dell’Etna, ha riaperto anche l’aeroporto di Catania che era stato chiuso per l’emergenza cenere dovuta all’eruzione del vulcano.

“Le condizioni attuali legate all’attività del vulcano hanno consentito la riapertura dello scalo”, spiega la Sac, società di gestione dell’aeroporto di Fontanarossa. I voli saranno comunque contingentati “fino al termine dell’emergenza” con conseguenti ritardi sia negli arrivi che nelle partenze. 

Due centimetri di cenere vulcanica nei paesi etnei

“Anno nuovo, problemi vecchi. L’Etna ha ripreso con forza la sua attività parossistica e con questa arriva anche la pioggia di cenere vulcanica che ha colpito i soliti comuni della zona est del vulcano. Secondo i primi dati a nostra disposizione la cenere vulcanica ha già raggiunto i due centimetri di altezza. Una emergenza che si ripete: più volte nel corso di questi anni abbiamo sostenuto che la protezione civile debba si debba dotare di mezzi ed attrezzature per lo spazzamento e la pulizia delle aree pubbliche”. Lo dice il deputato e segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, a seguito della nuova eruzione dell’Etna.

“Non possiamo più trattare come straordinario un evento che – prosegue Barbagallo – si ripete decine di volte in un solo anno. In questo senso ci faremo carico di un apposito emendamento in Finanziaria. E intanto – aggiunge – da domani incalzeremo sia il governo regionale sia il governo nazionale per reperire le risorse per i ristori ai comuni che da domani mattina – conclude – saranno costretti ad esporsi economicamente per rimuovere la cenere”.