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Emergenza idrica nel Lago Arancio: i sindaci agrigentini chiedono interventi urgenti all’Ars

Emergenza idrica nel Lago Arancio: i sindaci agrigentini chiedono interventi urgenti all’Ars
Acireale, domani previsti disservizi idrici

La richiesta, portata avanti con il sostegno delle organizzazioni professionali del settore, è chiara: servono interventi urgenti per salvaguardare l’agricoltura del territorio.

I sindaci di Sambuca di Sicilia, Menfi e Sciacca hanno lanciato oggi un appello alla commissione Attività produttive dell’Assemblea Regionale Siciliana, presieduta da Gaspare Vitrano, per affrontare la grave crisi idrica che sta colpendo il comprensorio agricolo alimentato dal lago Arancio. La richiesta, portata avanti con il sostegno delle organizzazioni professionali del settore, è chiara: servono interventi urgenti per salvaguardare l’agricoltura del territorio.

Il Lago Arancio a livelli critici: solo 8 milioni di metri cubi disponibili

L’allarme nasce da una situazione ormai insostenibile: il Lago Arancio dispone attualmente di appena 8 milioni di metri cubi d’acqua, poco più della metà rispetto alla stessa data dell’anno scorso. Una quantità insufficiente per soddisfare le esigenze irrigue delle campagne circostanti, con gravi ripercussioni per i produttori agricoli.

I primi cittadini, insieme ai rappresentanti di categoria, hanno chiesto alla commissione di farsi portavoce presso il governo regionale per la sospensione immediata dei ruoli di pagamento dell’acqua e della bonifica, vista la siccità e la crisi economica che ne è derivata per il comparto primario.

Soluzioni strutturali: sollevamento dai fiumi e riuso delle acque reflue

Oltre agli interventi urgenti, i sindaci hanno sollecitato anche una pianificazione a medio termine. Al centro della proposta, la realizzazione di un sistema di sollevamento per l’adduzione delle acque dai fiumi Belice e Carboj, che oggi si disperdono inutilmente in mare. Una misura che potrebbe restituire risorse preziose all’agricoltura locale.

È tornata sul tavolo anche l’idea, avanzata già un anno fa dal Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale, di utilizzare per fini irrigui le acque depurate dall’impianto di Sciacca. Una soluzione sostenibile che potrebbe mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e della siccità ricorrente.

Catanzaro (PD): “Pronto un emendamento per sospendere i canoni irrigui del 2025”

A promuovere l’audizione è stato il capogruppo del Partito Democratico all’Ars Michele Catanzaro, componente della commissione. “La crisi irrigua sta mettendo in ginocchio l’agricoltura nel versante occidentale dell’Agrigentino – ha dichiarato – presenterò un emendamento per sospendere i canoni irrigui del 2025. Inoltre, ho chiesto al Consorzio di bonifica l’avvio immediato delle verifiche tecniche per valutare la fattibilità degli interventi richiesti dai produttori”.

L’incontro ha evidenziato come, di fronte a un’emergenza sempre più strutturale, il settore agricolo abbia bisogno non solo di soluzioni immediate, ma anche di una visione strategica per garantire la sopravvivenza delle colture e dei territori.