L’Aica, ossia l’azienda idrica dei comuni agrigentini, ribadisce la piena coerenza con le criticità e raccomandazioni evidenziate dal referto della corte dei Conti – sezione di controllo per la Regione Siciliana sulla gestione dell’emergenza idrica nell’Isola.
Il documento della corte certifica in modo chiaro e inequivocabile – si legge nella nota dell’azienda – che la crisi idrica siciliana non è frutto di contingenze recenti, ma il risultato di problemi strutturali stratificati da oltre vent’anni, caratterizzati da carenze infrastrutturali, perdite di rete elevate, ritardi negli investimenti e criticità nei rapporti di governance del sistema idrico.
In questo contesto, Aica “si riconosce pienamente nel percorso di discontinuità e trasparenza indicato dalla Corte, che individua nel rafforzamento del ruolo dei gestori d’ambito, nel controllo puntuale dei volumi erogati, nella corretta rendicontazione delle risorse pubbliche e nel rispetto delle regole un passaggio imprescindibile per tutelare i cittadini”.
Nobile: “Corte dei Conti conferma ciò che i territori vivono da anni”
Danila Nobile, presidente del Consiglio d’amministrazione di Aica, sottolinea: “La Corte dei Conti ha messo nero su bianco ciò che i territori vivono da anni: l’emergenza idrica è il risultato di scelte mancate e di un sistema che ha bisogno di verità, ordine e responsabilità. Aicanon sta creando problemi, sta affrontando problemi reali, certificati da un organo terzo e autorevole”.
Il referto della corte dei Conti individua alcune azioni
Il referto della corte dei Conti individua con chiarezza alcune azioni imprescindibili per il superamento della crisi idrica regionale, tra cui:
- la misurazione puntuale dei volumi idrici prodotti ed effettivamente erogati;
- il superamento di sistemi forfettari che non garantiscono equità né trasparenza;
- il rafforzamento dei controlli sulla filiera idrica, dalla produzione alla distribuzione;
- la coerenza tra finanziamenti pubblici ricevuti e servizi effettivamente resi;
- il riequilibrio dei rapporti tra gestori, enti d’ambito e istituzioni regionali, nel rispetto delle competenze.
Le indicazioni non costituiscono meri rilievi formali, ma delineano un preciso obbligo di azione per i gestori pubblici, chiamati a garantire trasparenza, correttezza contabile e tutela dell’interesse collettivo, in coerenza con i principi di buon andamento e responsabilità amministrativa.
Le azioni di Aica
In tale quadro, Aica ha già avviato e sta attuando misure pienamente coerenti con le indicazioni della corte dei Conti, tra cui:
- l’avvio del progetto pilota di installazione dei contatori smart di ultima generazione, con progressivo superamento delle utenze a forfait, in linea con i principi di equità, legalità e correttezza tariffaria;
- l’implementazione di sistemi di telecontrollo e monitoraggio dei consumi, finalizzati alla riduzione delle dispersioni e alla trasparenza dei dati;
- la richiesta formale di verifica puntuale dei volumi idrici forniti e fatturati, nel rispetto del principio di corretta rendicontazione delle risorse pubbliche;
- l’azione costante volta alla riduzione dei costi strutturali, anche attraverso interventi di efficientamento energetico e razionalizzazione gestionale;
- la difesa del ruolo del gestore pubblico d’ambito, quale presidio di legalità e tutela dell’interesse collettivo.
“Le osservazioni della Corte dei Conti non sono un atto formale: sono una bussola. Aica le sta traducendo in azioni concrete, perché il diritto all’acqua passa prima di tutto dalla verità dei numeri, dalla legalità dei processi e dal rispetto dei cittadini”, osserva Danila Nobile.
Sulla maggiore trasparenza
Il Referto evidenzia inoltre la necessità di maggiore trasparenza nei rapporti tra i diversi livelli del sistema idrico, richiamando l’attenzione sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche, sulla tracciabilità dei flussi finanziari e sulla coerenza tra finanziamenti ricevuti, volumi prodotti ed erogazioni effettive.
Fiorino: “Nostro compito è difendere interesse pubblico”
“Il nostro compito – aggiunge il direttore generale Francesco Fiorino – è difendere l’interesse pubblico, la legalità e il diritto dei cittadini ad avere un servizio idrico efficiente e giusto. Ogni nostra azione si muove esclusivamente in questa direzione, nel solco tracciato dalla Corte dei Conti”.
Aica, infine, ribadisce che “il percorso di risanamento del servizio idrico richiede tempo, investimenti e scelte coraggiose, ma non può più prescindere da un principio fondamentale: la verità dei dati, la chiarezza delle responsabilità e il rispetto delle istituzioni”.
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