CATANIA – L’allarme si ripete ogni anno. E ogni anno le conseguenze potrebbero diventare drammatiche. Quella della mancanza di organico e mezzi per il corpo dei Vigili del fuoco di Catania è storia nota, ma diventa ogni estate una vera e propria emergenza, considerati gli interventi cui vengono chiamati i pompieri durante la bella e incandescente stagione.
“Catania è tra i primi come numeri di interventi nel territorio italiano e copre un territorio di più di 300.000 di abitanti”- afferma Carmelo Barbagallo, rappresentante dell’Unione sindacale di base. Un’emergenza che, durante i mesi più caldi, diventa ancora più evidente, con i pompieri impegnati, oltre che negli interventi ordinari, anche a far fronte a quelli straordinari, come i roghi del patrimonio boschivo, per affrontare i quali i mezzi provengono in parte dal Nord.
“Sono arrivati in prestito da Brescia – conferma Barbagallo – un’autobotte boschivo e una campagnola fino al 30 settembre”. Una questione non certo nuova, sollevata recentemente anche dalla Cisl di Catania e da Antonio Sasso, segretario generale della Fns, alla quale si aggiunge l’altro male atavico del corpo etneo, la carenza di personale, anche tra i sommozzatori, e il ricorso quasi necessario al lavoro straordinario. Altro aspetto sul quale Barbagallo è più volte intervenuto.
“Al sottodimensionamento non si è ancora posta soluzione – prosegue: la carenza di organico attualmente è coperta dai precari discontinui ma la situazione non migliora. Chiediamo a gran voce l’aumento di 14 unità per avere – spiega ancora l’esponente Usb – quattro turni completi. In caso di emergenza, non possiamo permetterci di aspettare Palermo. Lo straordinario-ordinario ormai è diventato routine – sottolinea ancora – siamo stanchi, senza tutele e con un contratto più basso rispetto a tutti gli altri corpi dello stato”.
Né le cose sembrerebbero andare meglio per altri aspetti che rendono ancora più duro il compito dei vigili del fuoco, stressati e sottoposti a turni estenuanti. “Attualmente – aggiunge il sindacalista – dobbiamo percepire gli emolumenti del 2018, così come dal Comune di Catania per l’Oasi del Simeto. La nostra pompa per il carburante è guasta, e siamo costretti ad andare all’esterno a costi esorbitanti – continua Barbagallo – come è guasto il compressore”. Qualcosa, però, pare si stia muovendo, almeno per i mezzi. “Sono arrivate 3 APS nuove, anche se ancora l’età media è troppo alta, 15 anni circa – ma bisogna fare ancora tanto”.