ROMA – E’ l’ulteriore conferma, dopo quanto già emerso dall’andamento delle richieste di cassa integrazione, di come ci sia un’emergenza lavoro che segue da vicino il crollo del Pil. Così l’Ufficio Studi di Confcommercio commenta i dati sugli occupati e i disoccupati ad aprile diffusi oggi dall’Istat.
In due mesi – marzo e aprile – si sono persi quasi 400mila posti di lavoro, calo che non si era registrato con queste tempistiche neanche negli anni delle due recessioni. L’assenza di prospettive – continua la nota – ha portato ad uno spostamento forzato di gran parte di queste persone, molte delle quali presumibilmente occupate in attività stagionali, verso l’inattività. Inoltre, nello stesso breve arco di tempo quasi 800mila disoccupati hanno cessato di svolgere una ricerca di lavoro. Ciò si riflette in una riduzione di quasi 1,2 milioni di persone presenti nel mercato del lavoro, cifra che potrebbe crescere appena verranno a cessare i vincoli sui licenziamenti e se una frazione cospicua degli indipendenti decidesse di chiudere definitivamente la propria attività. L’atteso rimbalzo dell’attività produttiva a maggio potrebbe, infatti, risultare largamente insufficiente a riportare vitalità nel mercato del lavoro.
E’ importante – conclude l’Ufficio Studi – che in questo momento di avvio della fase di normalizzazione si mettano in campo tutte le misure possibili per il rilancio dell’economia, per evitare un ulteriore abnorme aumento di queste evidenze con conseguenze non del tutto prevedibili sui redditi delle famiglie e sul sistema socio-economico.