A dirlo è il capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, ricordando subito che «le riduzioni ci sono sempre state»
L’emergenza siccità in Sicilia non è finita. Con ogni probabilità scatteranno inevitabilmente i razionamenti del servizio idrico, quantomeno sul versante occidentale dell’Isola, dove ha piovuto molto meno. A dirlo è il capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, ricordando subito che «le riduzioni ci sono sempre state».
Cocina: “Situazione serie”
anche se la situazione è seria, i territori sotto osservazione riusciranno a traghettare i prossimi mesi senza grossi problemi, anche grazie al revamping dei dissalatori, in particolare quelli di Porto Empedocle, i cui lavori partiranno a giugno, e di Trapani», dove i cantieri slitteranno a luglio a seguito della Valutazione di incidenza ambientale.
La task force
La task force regionale anti-siccità timonata dallo stesso Cocina si riunirà mercoledì e giovedì prossimi per un aggiornamento sui volumi invasati nelle dighe trapanesi, agrigentine e palermitane, ma la turnazione appare certa.
Lo stato di emergenza
Il prossimo 5 maggio scadrà lo stato di emergenza per la crisi idrica in Sicilia. Il provvedimento, deciso in sede di Consiglio dei Ministri lo scorso anno, diede uno stanziamento di 20 milioni di euro. Dall’Ars arrivano richiesta per la proroga di questo provvedimento per una delle principali problematiche dell’Isola.
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Lombardo (Sud Chiama Nord): “Crisi idrica senza precedenti”
“La Sicilia è alle prese con una crisi idrica senza precedenti. Interi comparti produttivi rischiano il collasso, l’approvvigionamento idrico per cittadini e imprese è sempre più critico e il nostro equilibrio ambientale è seriamente compromesso. È per questo che abbiamo depositato una mozione per chiedere con urgenza la proroga dello stato d’emergenza, in scadenza il 5 maggio 2025, affinché non si interrompano gli interventi già avviati e si possano attuare nuove misure di contrasto e adattamento”. Lo dichiara Giuseppe Lombardo, deputato di Sud chiama Nord e primo firmatario della mozione presentata all’Assemblea Regionale Siciliana e sottoscritta anche dagli altri colleghi parlamentari del gruppo SCN.
“Abbiamo il dovere – continua Lombardo – di insistere perché il Governo nazionale mantenga lo stato di emergenza attivo in modo da garantire risorse straordinarie e continuità nella gestione di un fenomeno che ormai non è più episodico, ma strutturale. La crisi idrica, infatti, persiste in maniera drammatica soprattutto nelle province di Agrigento, Trapani, Enna e Caltanissetta, territori che vivono il terzo anno consecutivo di precipitazioni ben al di sotto della media. Rinunciare allo stato di emergenza significherebbe vanificare gli sforzi finora compiuti ed esporre la Sicilia a rischi ancora maggiori”.