“La sicurezza dei cittadini non si costruisce con misure emergenziali o simboliche, né con l’invio di militari nelle città”. Lo dice il segretario del Silp Sicilia, Marco Algeri dopo l’individuazione e l’istituzione da parte del prefetto di Palermo Massimo Mariani delle zone rosse nel centro della movida nel capoluogo siciliano che verranno interdette per tre mesi (questa la durata del provvedimento) ai pregiudicati.
Una decisione che arriva dopo diverse riunioni istituzionali (anche a Roma tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il presidente della Regione Renato Schifani e il sindaco Roberto Lagalla) a seguito dell’ennesimo fatto di sangue, ossia l’omicidio di Paolo Taormina ucciso la notte di domenica scorsa davanti al locale di famiglia per mano di Gaetano Maranzano, reo confesso del delitto.
Algeri aggiunge: “Questa idea rischia di distogliere l’attenzione dalle vere priorità: prevenire i reati, controllare il territorio e garantire una presenza costante dello Stato”.
“Militarizzare la città è scelta superficiale e pericolosa”
Il segretario del sindacato italiano lavoratori polizia dice anche: “invocare la militarizzazione della città, come soluzione temporanea o risolutiva, è una scelta superficiale e pericolosa, che rischia di compromettere i valori di uno Stato democratico e civile”.
Il rappresentante sindacale prosegue: “La vera sicurezza si costruisce attraverso l’investimento nella capacità operativa delle forze di polizia: potenziando gli organici, quindi con nuove assunzioni, garantendo risorse adeguate, mezzi moderni e condizioni di lavoro che consentano un’azione efficace e prolungata sul territorio. Per questo vanno spese le risorse per assicurare una presenza stabile e qualificata, capace di fare prevenzione e rispondere alle reali esigenze di sicurezza dei cittadini”.
Istituzione e classe politica “Si concentrino su soluzioni concrete”
Il Silp Cgil Sicilia invita le istituzioni e la classe politica a “concentrarsi su soluzioni concrete e strutturali che rispettino il ruolo specifico delle forze di polizia e non alimentino mitologie di sicurezza basate su apparati militari che sono incompatibili con un Paese che si riconosce come stato di diritto e democrazia”.
E conclude: “Il presidio del territorio, la prevenzione e la gestione dell’ordine pubblico richiedono professionalità, preparazione e risorse che solo le forze di polizia, con il loro personale specializzato, possono garantire. L’esercito e le forze armate, pur essenziali per la difesa nazionale e le emergenze strategiche non dispongono delle competenze e dei poteri necessari per svolgere efficacemente funzioni di sicurezza urbana o di prevenzione dei reati che sono proprie e specifiche delle forze di polizia”.

