Le emergenze nell’ordinario, il caso della potatura alberi a Trapani - QdS

Le emergenze nell’ordinario, il caso della potatura alberi a Trapani

Le emergenze nell’ordinario, il caso della potatura alberi a Trapani

giovedì 12 Ottobre 2023

Gli interventi programmati dall’Amministrazione comunale per evitare crolli di alberi come accaduto nel recente passato. Ripristinati anche lampioni ormai interamente coperti da vegetazione

TRAPANI – Anche potare gli alberi sembra ormai essere diventata una emergenza. Almeno così è a Trapani, dove diversi sono stati, nel passato, i crolli di alberi dei quali non ci si è presi abbastanza cura. Arrivato il momento, si sta procedendo senza sosta alle operazioni di potatura di numerosi alberi in città. Dopo la villetta di viale Umbria, per la quale a breve si riapriranno i cancelli, l’area verde di via villa Rosina, le scuole e svariate piazzette del territorio, sono terminati anche i lavori in piazza Vittorio Veneto dove i giardinieri sono intervenuti su 13 eritrine e 3 palme. Sono stati ripristinati anche alcuni lampioni della pubblica illuminazione, fino ai giorni scorsi coperti dai rami, tanto da fare ormai parte integrante della vegetazione.

“Tra le numerose segnalazioni pervenute, andiamo avanti rigorosamente eliminando emergenze al fine di garantire la sicurezza dei pedoni nonché per ripristinare decoro nelle varie aree verdi della città – dichiarano il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore al Verde pubblico Emanuele Barbara -. Proseguiremo con viale Duca d’Aosta, dove tutte le eritrine sono parimenti bisognose di intervento, nonché con la scerbatura del territorio, che da questo inizio mese di ottobre è ripresa con 3 squadre, oltre all’imminente intensificazione anche all’interno e all’esterno del cimitero in vista delle ricorrenze di novembre. Le eritrine rimosse saranno naturalmente rimpiazzate da nuovi esemplari”.

I provvedimenti nascono da diversi episodi avvenuti negli scorsi anni che hanno riguardato crolli di alberi: nel febbraio 2015, si giunse alla tragedia, tanto che, a causa della caduta di un albero sullo scorrimento veloce, morì un uomo di 43 anni e altre 5 persone rimasero ferite. Da un monitoraggio del Comune venne fuori che su un totale di 717 alberi monitorati ben 143, compresi gli 80 alberi dello scorrimento veloce, erano fortemente compromessi e a rischio caduta da un momento all’altro. Da allora, gli 80 alberi dello scorrimento veloce e altri 18 nei pressi delle scuole sono stati abbattuti. Per il resto, si sta lavorando per evitare di “spogliare” dal verde le principali arterie del centro storico, cercando soluzioni che permettano di salvare il salvabile. Anche nel recente passato sono avvenuti nuovi crolli. Lo scorso agosto la tragedia è stata sfiorata in pieno centro: una imponente eritrina, che si trovava accanto al monumento ai caduti, è improvvisamente caduta. Solo per un puro caso cinque turisti di Modena non sono stati travolti dal grosso albero. Una circostanza che ha portato a gridare al miracolo, visto che tutto è avvenuto nel giorno delle celebrazioni del compatrono Sant’Alberto. Per i cinque modenesi è stata un questione di secondi: la loro vacanza in città poteva avere un epilogo drammatico, visto che l’eritrina è caduta al suolo senza aver dato alcun segnale.

Il legame di Trapani con le eritrine è testimoniato dall’esistenza dell’associazione Erythros, ex Comitato pro Eritrine, che ha richiesto, negli anni, non solo di abbattere le piante ormai irrecuperabili, ma di lavorare alla ricerca delle cause, cure, rimedi, interventi immediati, per mettere in sicurezza questi patriarchi del verde da tutelare con monitoraggi, cure ed interventi specialistici, costanti. Tali alberi sono piante “monumentali di fatto”, salvaguardate da apposite norme di legge, e l’associazione sta lavorando da tempo al riconoscimento della “monumentalità” degli alberi trapanesi. L’iter è ancora in corso, sebbene, secondo i rappresentanti dell’associazione, sia reso ancora più lungo da ritardi e disattenzione degli organi preposti.

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