Ieri l’incontro “Salvarsi dalla salvaguardia” organizzato da Anci Sicilia all’Astoria Palace di Palermo. Amenta: “Chiediamo ad Arera di mettere un tetto ai prezzi. Aumenti ingiustificati”
PALERMO – Fari puntati sugli eccessivi costi dell’energia elettrica per i comuni siciliani. Per questo Anci Sicilia ha tenuto ieri un incontro a Palermo alla presenza di tutti i sindaci dell’Isola per relazionare sulle future iniziative che l’Associazione dei comuni d’Italia intende intraprendere per mettere un freno alle eccessive spese per l’utilizzo dell’energia.
All’incontro, che si è tenuto all’Astoria palace di via Monte Pellegrino, hanno partecipato anche gli avvocati del Foro di Firenze, che sono specializzati in materia di energia e incaricati dall’Anci di occuparsi della vicenda: Raphael Rossi, Leonardo Masi e Luca Giagnoni.
“Salvarsi dalla salvaguardia” è stato il titolo dell’incontro i cui relatori sono stati il presidente di Anci Sicilia Paolo Amenta e il segretario generale Mario Alvano che hanno spiegato come funzionano i meccanismi che regolano le forniture agli enti pubblici.
“L’energia elettrica utilizzata dalle amministrazioni per garantire servizi essenziali a cittadini e imprese rappresenta una delle principali voci di spesa dei bilanci – ha detto Mario Alvano -. Tale costo, unitamente alle note difficoltà finanziarie degli enti locali, spinge molti Comuni a passare dal mercato libero a quello di maggior tutela i cui costi per ogni chilowatt nel 2023 e nel 2024 sono più che raddoppiati”.
Esiste infatti un mercato cosiddetto di salvaguardia per quegli enti che non hanno un contratto con un fornitore nel mercato libero. Dovrebbe essere questo una sorta di paracadute soprattutto per quei Comuni (circa 140 in Sicilia) che sono in condizione di pre dissesto o addirittura dissesto totale.
Costi energia, Anci Sicilia chiede ad Arera un tetto al parametro Omega
In questo mercato di salvaguardia viene utilizzato un parametro, chiamato Omega, che stabilisce il prezzo dell’energia a cura di Arera. Un megawatt in regime di salvaguardia costa ai Comuni siciliani 340 euro, un prezzo esoso se si calcola che la Lombardia paga 13 volte di meno. Per questo Anci ha presentato richiesta di accesso agli atti di Enel e di Arera per conoscere quanti Comuni sono in regime di salvaguardia, per quanto tempo lo sono stati e quali importi economici sono stati pretesi. Informazioni tutte che sono state negate da Enel, mentre Arera, pur assicurando che le avrebbe fornite non lo ha ancora fatto. Perciò Anci ha chiesto formalmente di inserire un tetto al cosiddetto parametro Omega e presenterà le stesse argomentazioni al Mise e al Mef.
Costi energia, Anci Sicilia costretta a rivolgersi ad un pool di avvocati
Anci ha ritenuto doveroso rivolgersi ad un pool di avvocati non avendo ricevuto risposte adeguate. “È diventato un problema insostenibile quello dei costi dell’energia – ha detto il presidente Amenta – lo Stato deve ascoltarci, non è più possibile continuare in una condizione di questo tipo e visto che non abbiamo ricevuto risposte abbiamo dovuto agire per le vie legali. Da un anno lavoriamo su questo studio e ora siamo al dunque, prendiamo atto del biennio assurdo appena passato e ci rendiamo conto che i Comuni che entrano nel mercato di salvaguardia poi fanno fatica ad uscirne, perché a seguito del mancato pagamento subito dopo interviene la cessione del credito, dove agenzie che sono autorizzate a riscuotere il dovuto, caricano di interessi il debito già oneroso che i Comuni non sono stati in grado di pagare. Chiediamo quindi ad Arera di mettere un tetto al costo perché negli ultimi due bienni ci sono stati aumenti ingiustificati: 164 euro a megawatt nel primo biennio, quasi 184 nel secondo biennio e adesso 202 euro. In Lombardia un comune che scivola dal mercato libero a quello di salvaguardia paga un canone maggiorato di soli 17 euro al megawatt, è quasi una forma di usura per noi – ha proseguito Amenta – che spinge sempre di più i comuni in difficoltà verso il baratro. Sono temi che nessuno ha fatto emergere, noi abbiamo provato da soli ad interloquire con gli enti preposti ma non abbiamo ottenuto nulla, adesso a tutela dei Comuni siciliani interveniamo legalmente. Inoltre il prossimo 15 ottobre Anci incontrerà l’assessore regionale all’Energia per studiare delle misure per abbattere i costi attraverso l’utilizzo di impianti fotovoltaici e di energia alternativa”.
La riunione è stata anche l’occasione per nominare i 26 delegati, più i nove di diritto delle città capoluogo, più i quattro rappresentanti del consiglio nazionale che rappresenteranno la Sicilia nell’assemblea nazionale congressuale che si terrà a Torino il 20 novembre prossimo.