“La speculazione sull’energia minaccia imprese e famiglie”: è l’allarme lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il capo dello Stato oggi è impegnato in un discorso ai Cavalieri del Lavoro e nelle scorse ore si è espresso – oltre che sul dramma del caro energia – anche sull’andamento della guerra in Ucraina.
Il presidente della Repubblica, come recentemente numerose forze politiche e sindacali, ha richiesto l’intervento urgente dell’Unione Europea per fissare un tetto ai prezzi e contrastare a livello comunitario le speculazioni.
“Assistiamo a un’impennata dei prezzi dell’energia, che è attribuibile soltanto in parte alla scarsità di approvvigionamenti, ma trova radice in azioni speculative, che minacciano la vita di migliaia di aziende e mettono in allarme tantissime famiglie. A questo va posto un rimedio. Si palesano i rischi di emarginazione sociale, di recessione, di inflazione, con l’impoverimento della base produttiva del Paese, nel nostro come in tutti i Paesi europei”.
“Come accaduto per il Covid, serve che l’Ue prepari degli strumenti per la ripresa“. “La preoccupazione non ci fermi, abbiamo basi solide per costruire il futuro”, ha aggiunto il presidente, ribadendo anche il ruolo centrale dell’Italia in Europa.
Durante la cerimonia di consegna delle insegne ai Cavalieri del Lavoro nominati il 2 giugno scorso e degli attestati d’onore ai nuovi Alfieri del lavoro, il presidente Mattarella non ha parlato solo della speculazione sull’energia. Si è soffermato anche sulla guerra in Ucraina.
“Una guerra sciagurata, che la Federazione Russa ha scatenato arrogandosi un’inaccettabile diritto di aggressione, lascia ogni giorno una scia di morte e distruzione, di odio che inquina anche ogni campo delle attività civili e delle relazioni. La pace è urgente e necessaria, la via per costruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino”.
“L’Europa è un bersaglio di questa guerra, e sono sfidati i principi di civiltà e i valori che si sono affermati come risposta dei popoli alla barbarie della seconda Guerra mondiale e delle dittature che l’hanno provocata. Anche per questo l’Europa ha il dovere di una risposta unitaria e coerente. Ne è stata all’altezza con le sanzioni economiche alla Russia, nel sostegno alla resistenza dell’Ucraina, ai bisogni materiali della sua popolazione”.
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