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Energia nucleare: tra depositi e impianti in Italia c’è già, la sfida adesso è produrla

Energia nucleare: tra depositi e impianti in Italia c’è già, la sfida adesso è produrla
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Sono decine le infrastrutture sotto il controllo dell’Ispettorato per la sicurezza nucleare (Isin), che potrebbe diventare il nucleo fondante dell’Authority di settore. Il direttore Campanella al QdS: “Pronti a mettere a disposizione le competenze maturate in un decennio”

Il “potenziamento (dell’Isin, ndr) in vista di quello che dovrà essere l’Autorità regolatoria di domani”. Prosegue da qui la sfida per il futuro del nucleare in Italia. A confermarlo ai microfoni del Quotidiano di Sicilia è Francesco Campanella, direttore dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin). Si tratta della massima Autorità di regolamentazione competente in materia di sicurezza nucleare e di radioprotezione, indipendente ai sensi delle Direttive 2009/71/Euratom e 2011/70/Euratom, chiamata in causa per la centralità del ruolo svolto da Picchetto Fratin, ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica nel governo Meloni.

L’Ispettorato assorbe tutte le funzioni in materia di sicurezza nucleare e di radioprotezione già attribuite dalla legislazione nazionale al Cnen, all’Enea Disp, all’Anpa, all’Apat e, infine, al Dipartimento nucleare, rischio tecnologico e industriale, al Centro nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione e all’Area fisica del Centro nazionale per la rete nazionale dei laboratori per le attività in materia di radioattività dell’Ispra.

Ora il suo ruolo in materia di nucleare, che è sempre stato del tutto indipendente e tale dovrebbe restare anche in futuro…

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