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Energia pulita in cucina: il progetto di Eni per l’Africa subsahariana

Energia pulita in cucina: il progetto di Eni per l’Africa subsahariana
Distribuzione stufe Eni – Mozambico

Dal 2018, Eni promuove la diffusione di fornelli a induzione ad alta efficienza per ridurre l’uso di biomassa legnosa, migliorare la salute pubblica e tutelare l’ambiente

Nel 2018 Eni ha avviato un ampio progetto che promuove la sostituzione di fornelli tradizionali in modelli a più alta efficienza, a induzione, in Africa subsahariana. I fornelli da cucina migliorati sono dispositivi ad alta efficienza energetica che consentono essenzialmente di cucinare utilizzando meno carburante, in meno tempo e con meno emissioni. Eni sviluppa questi prodotti in partnership con aziende già presenti nella regione, che creano posti di lavoro e coinvolgono le comunità durante la produzione e la distribuzione.

Il Clean cooking programme di Eni

Il Clean cooking programme di Eni prevede il raggiungimento di 20 milioni di persone entro il 2030, con una spesa di 300 milioni di dollari. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), circa 2,3 miliardi di persone utilizzano biomasse tradizionali per la cottura, di cui 1 miliardo in Africa subsahariana, dove è abitudine cucinare sul fuoco aperto all’interno della propria casa bruciando legna, pregiudicando così la propria salute e provocando danni all’ambiente. Un’abitudine che, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, causa circa 4 milioni di morti all’anno.

“Ci sono altri aspetti estremamente gravi – dichiara Heather Adair-Rohani dell’Oms -. Non dimentichiamo che a causa di questo modo di cucinare e scaldare la principale causa di morte dei bambini al di sotto dei 5 anni sono le malattie polmonari e si calcola che i fumi inalati all’interno delle case provochino circa 4.000.000 di decessi all’anno”.

Verranno distribuiti fornelli a induzione

Dal 2025, inoltre, il Clean Cooking Programme prevederà la distribuzione di modelli di fornelli avanzati che permetteranno di eliminare l’uso della biomassa legnosa: ad esempio, stufe a induzione nelle aree urbane e con fornelli pirolitici nelle aree rurali, allo stesso tempo, promuoverà l’uso dei rifiuti agricoli come combustibile alternativo sostenibile che eviterà la combustione di biomasse legnose non sostenibili.

Per accelerarne l’adozione, Eni ha in programma il lancio di cinque progetti pilota nelle città di Maputo e Beira (Mozambico), Pointe-Noire (Repubblica del Congo), Kigali (Ruanda) e Boaké (Costa d’Avorio). Anche il WWF si è schierato dalla parte del clean cooking, lanciando la nuova provocazione #IlPandaSiamoNoi in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto delle azioni quotidiane sulla salute e sull’ambiente; in questa iniziativa è coinvolta Antonia Klugmann, una rinomata figura della cucina italiana che partecipa a uno show cooking originale presentato in un nuovo video.

Il secolo attuale è segnato da due gravi crisi globali: il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, e la filiera alimentare ha un ruolo cruciale in queste problematiche, causando il 37% delle emissioni di gas serra e contribuendo significativamente alla perdita di biodiversità, anche in Italia. Infatti, l’80% della perdita di biodiversità è attribuibile alle pratiche di produzione e consumo alimentare.

È necessario iniziare a cambiare il modo di concepire il lusso in cucina, abbandonando l’uso di specie animali e vegetali sovrasfruttate o in via di estinzione e scegliendo ingredienti che rispettino l’ambiente e le sue risorse, promuovendo una nuova idea di bellezza basata sulla qualità e sull’origine delle materie prime.

Anita Cannavò, Giulia Longo, Alessandra Mostola, Giuseppe Platania, Lavinia Radu, Rebecca Scaravilli
Liceo statale Lombardo Radice di Catania