Energia, slitta al 2023 il passaggio al mercato libero - QdS

Energia, slitta al 2023 il passaggio al mercato libero

Energia, slitta al 2023 il passaggio al mercato libero

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martedì 23 Marzo 2021

Dicotomia tra mercato tutelato e mercato libero che doveva risolversi già il 1 Gennaio 2022, con l'abolizione del primo in favore del secondo. Slitta di un anno, ecco cosa succederà.

Al momento coesistono in Italia due tipi di mercato
per il settore energetico: il mercato tutelato e il mercato
libero
. Questa differenza doveva cessare il 1 Gennaio 2022, con
l’abolizione prevista del mercato tutelato, che invece è slittata ancora una
volta, mentre il passaggio al mercato libero passerà al 1 gennaio 2023.

Cosa cambierà il primo Gennaio 2023?

Il mercato tutelato è il mercato
dell’energia (luce e gas) controllato dallo Stato tramite ARERA,
l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti. Questo tipo di mercato è
stato l’unico sino alla fine degli anni ‘90 ed è improntato alla tutela
verso il consumatore
 tale per cui il prezzo è controllato dallo Stato
per evitare impennate o speculazioni.

In seguito al processo di liberalizzazione e
privatizzazione iniziato negli anni ‘90, si è creato il mercato libero che
è andato ad affiancare il mercato tutelato in un’ottica di sinergia in
previsione della sostituzione. Nel mercato libero, le aziende e non ARERA
controllano il prezzo cosicché la competizione bilanci le condizioni del
mercato e permetta ai consumatori di scegliere le offerte luce più
convenienti per loro.

Mentre ARERA è l’ente di controllo per il mercato
tutelato, l’Antitrust lo è per quello libero vigilando sulle procedure e
sulla loro trasparenza.

Da notare che in entrambi i mercato, i costi
di gestione
 sono gli stessi essendo fissi; è inoltre possibile che vi
siano le stesse aziende in entrambi i regimi di mercato, benché sotto diverso
nome. Infatti ENEL è Enel Energia nel mercato libero
Enel Servizio Elettrico Nazionale nel mercato tutelato.

Il dibattito sul
passaggio al mercato libero e sullo slittamento

Come immaginabile, questo passaggio ha diviso e
scatenato dibattiti. Da un lato, i sostenitori del regime di tutela sostengono
che questo protegga i consumatori evitando le sperequazioni di mercato.
Dall’altro lato, i fautori del regime di mercato libero ribattono
che, come sostenuto dal vicepresidente di Gas&Power market Edison Massimo
Quaglini
, il regime libero non solo porti ad un abbassamento dei prezzi
dovuto alla concorrenza ma anche ad un’innovazione dell’efficientamento
energetico e delle tecnologie di distribuzione. 

Lo slittamento inoltre provocherebbe, nelle parole di
Quaglini, una riduzione ed un ritardo degli investimenti da parte delle grandi
aziende. Secondo Péter Ilyés, CEO di E.On Italia, l’ulteriore
slittamento al 2023 è sintomo di un’incertezza normativa che non giova
né ai consumatori né alle aziende.

Della stessa opinione è Remo Maoli di
Sorgenia che esprime la preoccupazione che l’incertezza normativa unita al
nuovo rinvio provochi atteggiamenti aggressivi da parte di
alcuni attori di mercato limitando i meccanismi concorrenziali (che beneficiano
i consumatori) e gli investimenti (che beneficiano l’innovazione).

Sulla scia di queste ultime affermazioni, Giacomo
Prennushi
 di Ènostra, calca ulteriormente la mano ribadendo come i
rinvii, l’incertezza e la difficoltà di definire chiaramente l’orizzonte
temporale del passaggio spinga alcuni attori commerciali ad operare con
messaggi non trasparenti né affidabili.

La transizione da
mercato tutelato a mercato libero

Questo regime di affiancamento avrà termine nel gennaio
2023
 come stabilito dall’ultimo decreto Milleproroghe.

Al 1° gennaio 2023 scadrà quindi il
termine ultimo per il passaggio al mercato libero e tutte le utenze domestiche
e micro-aziendali saranno trasferite al regime libero. Il passaggio obbligato
interessa 16 milioni di utenze domestiche e oltre 200
mila
 utenze micro-aziendali

Per i clienti, dovrà essere il loro attuale fornitore
di regime tutelato a fornire la nuova offerta in regime libero aspettando poi
al cliente decidere se accettare oppure se cercare una nuova offerta. È
importante ricordare che il recesso si può effettuare:

o    in qualsiasi
momento

o    senza costi aggiuntivi

o    senza more penali

Se a gennaio 2023 non si sarà passati
al mercato libero, allora ARERA assegnerà un gestore provvisorio per
sei mesi con un’offerta PLACET (Prezzo Libero a Condizioni
Equiparate di Tutela). Ciò avverrà senza vincolo di contratto,
perciò per 6 mesi il cliente potrà cambiare fornitore senza
problemi. Passati questi 6 mesi, verrà stabilito un nuovo fornitore tramite
concorso.

L’offerta PLACET è un’offerta di fornitura
luce e gas a determinate condizioni dettate da ARERA, in particolare una
tariffa standard senza servizi né costi aggiuntivi.

Come passare al mercato
libero

Passare al regime di mercato libero è
totalmente gratis. Individuato il fornitore più adatto a te e
l’offerta più conforme alle tue esigenze, dovrai munirti dell’ultima
bolletta in regime tutelato
 e contattare il fornitore. Il passaggio
avrà luogo entro e non oltre i 60 giorni.

È bene ricordare che non ci sarà nessuna
interruzione della fornitura
 e nessuna riduzione della qualità
del servizio
 nell’erogazione della luce e del gas. Cambierà il prezzo a
seconda dell’offerta che si è voluto sottoscrivere. Individuata l’offerta,
dovrai comunicare al fornitore i seguenti dati:

o    Nomecognome codice
fiscale
 dell’intestatario

o    Codice POD per la luce e codice
PDR
 per il gas (i cosiddetti codici identificativi dell’utenza)
che troverai nell’ultima bolletta ricevuta

o    Indirizzo fisico di
fornitura
 

o    Indirizzo di
fatturazione 
se diverso da quello di fornitura

o    Indirizzo email (se ricevi le
bollette digitalmente)

o    In caso di offerta
sottoscritta online, dovrai fornire l’IBAN per l’addebito
automatico su conto corrente

In termini di costi, il passaggio in sé
non prevede alcun costo eccetto i € 16  per la marca da
bollo e l’eventuale deposito cauzionale (che di solito non si paga addebitando
le bollette su conto corrente bancario).

Il passaggio per le
imprese

Per tutte le utenze aziendali individuate con questi
criteri:

o    tra i 10 e i 50
dipendenti

o    fatturato tra i 2 e i 10
milioni di €

o    Oppure se aventi un
punto di prelievo con potenza impegnata >15 kW

Entro i primi 6 mesi del 2021 (1°
gennaio – 1° giugno), tutte le aziende ancora in regime di tutela resteranno
con il proprio fornitore pagando una tariffa PLACET già
esistente, il cui prezzo della componente energia sarà legato alla variazione
del Prezzo Unico Nazionale (PUN). Durante questo periodo di transizione, le
aziende potranno naturalmente scegliere il fornitore a loro più conveniente.

A partire dal 1° luglio 2021, tutte le imprese passeranno al regime di mercato libero venendo assegnate a fornitori scelti con concorso nazionale per 3 anni con una tariffa legata alle offerte PLACET, il cui prezzo della componente energia sarà ugualmente collegato all’andamento del PUN.

Fonte (https://www.csttaranto.it/slittamento-mercato-tutelato-energia-2023/)

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