Prorogato l’accordo di cooperazione per il recupero delle eccedenze alimentari e la loro distribuzione alle persone in difficoltà, in particolare nell’area di Gela

I servizi di Eni e la mission di Banco Alimentare si uniscono ancora una volta per consolidare sempre di più l’impegno concreto verso un ampio ventaglio di obiettivi: dal sostegno alle famiglie in difficoltà alla riduzione delle emissioni, fino alla promozione attiva del territorio e di coloro che lo abitano. In quest’ottica è stato prorogato l’accordo di cooperazione tra queste realtà, rilanciando così il progetto avviato a maggio del 2023 per il potenziamento di tutte le attività e le strutture necessarie al recupero delle eccedenze alimentari e alla loro distribuzione alle persone in stato di bisogno, in particolare nell’area di Gela.

Saranno distribuiti 350.000 chili di alimenti a 2.205 famiglie

La proroga, che ripropone nuovamente la sinergia tra Fondazione Banco Alimentare onlus, Banco Alimentare della Sicilia Odv ed Eni, tramite le sue controllate EniMed, Bioraffineria di Gela ed Eni Rewind, rende possibili importantissimi obiettivi. Entro dicembre 2024, infatti, saranno distribuiti 350.000 chili di alimenti a 2.205 famiglie attraverso 7 strutture caritative di Gela, supportando 6.115 persone in difficoltà. All’avvio del progetto, lo scorso anno, era stata prevista una durata di 12 mesi per il recupero e la distribuzione di alimenti sul territorio siciliano, con lo scopo di raggiungere le fasce più bisognose della popolazione.

L’iniziativa, d’altra parte, ha avuto modo di dimostrare benefici che hanno superato la semplice firma e la scadenza dell’accordo iniziale. Ed è per questa ragione che l’intesa in questione è stata estesa fino a dicembre 2024, trasformandosi in un’iniziativa che promuove innovazione, economia circolare, tutela ambientale, valorizzazione delle persone e del territorio.

Il progetto consente, grazie all’impegno di tutti i sottoscrittori, di consegnare gli alimenti, il “pacco alimentare”, direttamente alle strutture caritative di Gela, senza costringerle a fare chilometri per ritirarli dal magazzino di Catania. Questo aspetto, da solo, ottiene tre risultati positivi e concreti: riduce le emissioni di CO2 nell’ambiente, libera tempo per attività a beneficio delle persone in difficoltà, aumenta le risorse economiche disponibili. Questo progetto rappresenta un esempio di innovazione, mirando al rilancio del territorio e supportando attivamente le realtà che lo animano. A tutto questo si aggiunge l’aumento delle risorse. Il protocollo iniziale prevedeva la distribuzione di 285.000 chili di alimenti, pari a 570.000 pasti. Ora, grazie all’estensione del progetto, gli alimenti in questione ammontano a 350.000 chili per un totale di 700.000 pasti, con un incremento in termini di aiuto e sostegno superiore al 23 per cento e un numero di spostamenti logistici necessari praticamente dimezzati.

Se benefici e vantaggi sono sinonimi, allora la collaborazione tra aziende capaci di produrre valore sociale generando soluzioni condivise in risposta ai bisogni delle comunità, non solo è possibile, ma stimola il rilancio e restituisce al territorio la ricchezza prodotta in una geometria di rete che mette al primo posto le esigenze dei cittadini che lo abitano.