Enna, il questore Romeo saluta la provincia - QdS

Enna, il questore Romeo saluta la provincia

Elisa Saccullo

Enna, il questore Romeo saluta la provincia

venerdì 21 Febbraio 2020

Un ringraziamento ai poliziotti e tutte le istituzioni con cui ha collaborato negli ultimi tre anni e mezzo. La piena condivisione di strategie e obiettivi è stato alla base dei risultati ottenuti

ENNA – Il questore Antonio Pietro Romeo lascia Enna dopo tre anni e mezzo di percorso per assumere un nuovo incarico a Potenza. Nella sua lettera di commiato ha ringraziato i poliziotti, le istituzioni e tutti gli attori del territorio per l’impegno e la collaborazione ricevuti sin dall’insediamento, avvenuto il 21 agosto del 2016.

“Non è mai facile un commiato – ha scritto Romeo – perché spesso si rischia di essere travolti dall’emozione. La mia esperienza professionale a Enna si è sviluppata come quando vediamo un bel film che ci toglie il fiato e ci coinvolge pienamente durante il suo svolgimento e alla fine siamo colpiti dal lento e inesorabile scorrere dei ‘titoli di coda’, che lasciano spazio ad un po’ di malinconia. Riavvolgendo il nastro di ciò che è stato, ricordo che qui sono giunto una domenica siciliana come tante, in piena calura estiva, in punta di piedi e quasi impaurito, alla mia prima esperienza da questore, timoroso e anche un po’ curioso nello scoprire una città fino ad allora da me sconosciuta, ma a cui, fin da subito, ho portato rispetto”.

“Appena arrivato – ha aggiunto – mi hanno colpito le parole “Ad Enna si arriva piangendo e si va via piangendo”, rivoltemi dal gestore dell’Hotel Sicilia nel darmi il benvenuto. Ebbene, oggi posso affermare che aveva pienamente ragione. Nel momento in cui mi accingo a lasciare Enna per assumere l’incarico di questore della provincia di Potenza, sono assalito da contrastanti sentimenti”.

Romeo si è detto affascinato dalla nuova sfida professionale che lo attende e dalla dimensione delle questioni e delle problematiche che sarà chiamato ad affrontare, seppur avvertendo un po’ di tristezza per l’imminente distacco dal territorio a cui si è legato. Romeo ha sottolineato come per lui sia stato un onore servire Enna e la sua Provincia, rivendicando con orgoglio quanto fatto con il sacrificio e l’impegno di tutti i poliziotti. “Insieme a loro – ha spiegato – ho vissuto momenti di vero entusiasmo e di grande operosità, affrontando talvolta anche situazioni difficili, ma ci siamo sempre battuti e abbiamo lavorato senza tregua e senza risparmiarci, tenendo bene in mente la fondamentale missione di cui ci siamo fatti carico, che è la sicurezza dei cittadini”.

“Per questo – ha sottolineato ancora – a tutto il personale della Questura, dei Commissariati distaccati, delle specialità della Polizia di Stato e dell’Amministrazione civile dell’Interno, sento il dovere di dire grazie. Un ringraziamento sincero per l’intenso impegno professionale, la passione e l’umanità riscontrate in questi tre anni e mezzo di lavoro insieme. Questo positivo impegno è stato possibile grazie anche agli ottimi rapporti di collaborazione con la Prefettura, i vertici della Magistratura di Enna e di Caltanissetta e di tutte le altre Forze di Polizia, a cui rivolgo un sentito ed affettuoso ringraziamento per la costante vicinanza e la stima nei miei confronti. Tutti insieme abbiamo creato ed alimentato un vero e proprio spirito di squadra con la piena condivisione di strategie ed obiettivi, che è, a mio avviso, alla base degli eccezionali risultati conseguiti nella lotta alla mafia, nel contrasto alla criminalità diffusa, nel controllo del territorio, nella gestione dell’ordine pubblico”.

In questo suo percorso “insieme tra la gente”, Romeo si è detto onorato di avere ricevuto anche il conferimento della cittadinanza onoraria di Piazza Armerina, “città ricca di storia e tradizioni”.

“Il mio legame con questo territorio – ha concluso – non finisce qui, ma continuerà anche in futuro. Tornerò come turista, nella certezza di ritrovare tanti amici e per continuare a godere delle bellezze paesaggistiche, delle ricchezze archeologiche, delle tradizioni popolari e, soprattutto, delle impareggiabili qualità umane che lo caratterizzano”.

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