Via libera da parte della Giunta municipale all’iniziativa pensata per indirizzare due giovani immigrati lungo un percorso d’inclusione sociale e di costruzione di una migliore coscienza civica
ENNA – Semaforo verde da parte della Giunta municipale, presieduta dal sindaco Maurizio Dipietro, per il progetto “Due di noi” che intende realizzare eventi significativi indirizzati a due giovani immigrati che vivono nel territorio, attraverso un percorso di inclusione sociale volto all’acquisizione di una più elevata coscienza civica e a favorire la loro partecipazione alla vita della società.
Nello specifico, l’Ente comunale assegnerà a due ragazzi, in via sperimentale per un anno, prorogabile, l’uso abitativo dei locali destinati alla custodia del Museo multimediale del Mito, ubicato nel complesso Santa Ninfa, area archeologica Rocca di Cerere. Ciò permetterà loro di svolgere attività di custodia e vigilanza del sito anche durante le ore notturne, servizio attualmente non attivo. Inoltre, la loro dimora stabile presso la struttura, assicurerà l’espletamento di altri servizi, come il controllo del parco auto, la chiusura delle luci e il supporto nelle attività di pulizia, manutenzione interna e del verde esterno.
Una volta trascorso il periodo di restrizioni dovute alla pandemia, il Museo tornerà a essere fruibile ai visitatori e offrirà ai due giovani la possibilità di proficue interazioni e di scambi culturali, che sono alla base del processo di inserimento e integrazione sociale. La conoscenza delle lingue straniere potrebbe, inoltre, essere fonte di un’ulteriore mansione riferita ai servizi e ai rapporti con il pubblico, considerata, pandemia permettendo, l’elevata frequenza di visitatori dall’estero.
L’impegno richiesto non impedirebbe la prosecuzione delle eventuali attività lavorative in cui i due giovani individuati dovessero essere attualmente impegnati.
Tale progetto, come sottolineato dal Comune, può essere considerato l’evoluzione di un percorso che sviluppa e tramuta l’iniziale significato di sostegno, puntando sulla dimensione di promozione della migliore convivenza e di piena integrazione nel nuovo contesto comunitario. L’azione progettuale non prevede spese, essendo i locali disponibili ma non utilizzati e il Comune, inoltre, non avrebbe più l’onere del pagamento dell’affitto mensile, relativo all’attuale abitazione dei due giovani.