Enna, si allarga a macchia d'olio lo scandalo dei preti pedofili

Enna, rischia di allargarsi a macchia d’olio lo scandalo dei preti pedofili

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Enna, rischia di allargarsi a macchia d’olio lo scandalo dei preti pedofili

Redazione  |
mercoledì 15 Marzo 2023

Intercettazioni telefoniche ed sms tra don Rugolo e monsignor Murgano potrebbero aprire inquietanti scatole cinesi sugli abusi di minori avvenuti nella diocesi ennese

Don Giuseppe Rugolo è stato arrestato il 27 aprile 2021 e il processo a suo carico si è aperto a Enna il 7 ottobre dello stesso anno a porte chiuse. È accusato di violenza sessuale su tre minori, secondo gli articoli 81 e 609 del codice penale. Una storia mai chiusa del tutto e che oggi promette di svelare altri inquietanti retroscena. Ci potrebbero essere stati infatti altri casi di abusi da parte di sacerdoti nella diocesi di Enna, ipotesi che rischia di allargare a macchia d’olio lo scandalo su un episodio di violenza sessuale.

Sentenza attesa a luglio

Si attende entro il prossimo mese di luglio la sentenza nel processo per violenza sessuale al sacerdote Giuseppe Rugolo . Il prete è a processo davanti al tribunale di Enna per violenza sessuale aggravata a danno di minori. La decima udienza, presieduta dal giudice Francesco Pitarresi, è stata dedicata all’audizione dei monsignori Pietro Spina e Vincenzo Murgano. Con loro anche il vicario foraneo di Enna, don Giuseppe Fausciana. Pitarresi, nonostante abbia lasciato Enna per assumere il ruolo di presidente del tribunale di Ragusa, concluderà il processo.

Probabile coinvolgimento di altri sacerdoti

Nel corso dell’udienza sul processo alla presunta violenza sessuale è emersa una fitta rete di messaggi e telefonate tra don Giuseppe Rugolo e monsignor Murgano. Oltre ad una attività di controllo giornaliera sul social della vittima da parte di Murgano e Rugolo. Murgano, è stato detto ieri in aula, sarebbe stato inoltre a conoscenza di altri presunti casi di abusi su minori a opera di altri sacerdoti della diocesi di Piazza Armerina. L’alto prelato all’epoca era responsabile del servizio per la tutela dei minori. Questo sino a dicembre del 2022. E in tal senso non avrebbe mai adottato alcun provvedimento.

La protezione

Per altri casi di violenze sessuali, il vescovo Gisana pur avendone contezza, lo avrebbe tenuto all’oscuro. Come nel caso di un catechista di Gela. Giuseppe Rugolo godeva del sostegno anche di padre Spina, convinto della prescrizione del reato e minimizzando sugli episodi di abusi derubricati ad ammiccamenti o affettuosità.

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