Lo chiede l’Associazione per la Toponomastica femminile, che ha scritto ai sindaci dell’ennese chiedendo di dedicare strade e piazze alle figure in rosa
ENNA – “Signori sindaci, intitolate strade e piazze alle donne”. Così l’Associazione nazionale per la Toponomastica femminile, presieduta da Maria Pia Ercolini, si è rivolta con una lettera ai primi cittadini della provincia ennese, sollecitandoli a intitolare strade e piazze a figure in rosa nell’ambito della campagna “8 marzo, tre donne, tre strade”.
“A partire dal 2012 – si legge nel documento redatto dall’associazione – abbiamo condotto un censimento nazionale delle strade con l’obiettivo di segnalare l’evidente gap di genere presente nelle intitolazioni degli spazi e dei luoghi pubblici. Ne è nata una proficua collaborazione con le Amministrazioni comunali che si realizza attraverso consulenze, ricerche sul territorio e attività didattiche e culturali volte a sensibilizzare la cittadinanza e le Amministrazioni locali”.
“La toponomastica – ha sottolineato la presidente Ercolini – può farsi parte attiva e responsabile nell’azione di recupero della memoria storica delle donne che hanno agito e prodotto cultura: è d’interesse condiviso mostrare alla cittadinanza il ruolo che esse hanno avuto nell’evoluzione della storia, delle scienze e delle arti e offrire in tal modo alle giovani generazioni una pluralità di prospettive che permettano di superare gli stereotipi presenti nel nostro vissuto quotidiano”.
Con la campagna “8 marzo, tre donne, tre strade”, l’Associazione per la Toponomastica femminile intende coinvolgere fattivamente i Comuni affinché si celebri concretamente la Giornata della donna, chiedendo perciò ai sindaci di impegnarsi a dedicare le prossime tre aree di circolazione (automobilistica, pedonale, ciclabile) a tre figure femminili: una di rilevanza locale, una nazionale, una straniera, “per riunire così le tre anime del Paese”.
E affinché sia data vera concretezza all’iniziativa, l’associazione, per la giornata dell’8 marzo 2023, si è rivolta ai primi cittadini per intitolare le prossime vie, aree verdi, rotonde, sentieri, piste ciclabili a figure femminili, locali o nazionali, al fine di ridurre l’attuale divario nella memoria collettiva; far sì che all’interno delle Commissioni toponomastiche deputate alla selezione dei nomi a cui dare pubblico merito sia paritaria la componente femminile e provenga dai diversi settori della cultura di genere (società delle storiche, delle letterate, delle filosofe, delle scienziate, dell’associazionismo femminile).
Il sodalizio al riguardo dà incisivo input ai Comuni affinché si dotino infine di un regolamento toponomastico comprendente criteri di equità e si sviluppi un confronto partecipato sulle scelte dei nomi, avviando “progetti di ricerca per una cittadinanza attiva e consapevole”.