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Enna, riflettori sul gioco d’azzardo tanti pericoli post pandemia

Enna, riflettori sul gioco d’azzardo tanti pericoli post pandemia

Durante il lockdown le attività, terrestri e online, si sono ridotte in modo sensibile, ma hanno toccato un picco durante la fase di riapertura. L’Asp è pronta a intervenire con centri specializzati

ENNA – “L’emergenza Covid ha modificato molti comportamenti quotidiani, così come le abitudini legate al gioco d’azzardo. Secondo l’Istituto superiore di sanità, è diminuito notevolmente il gioco d’azzardo sia terrestre che online, durante il lockdown, grazie alle restrizioni per la pandemia Covid-19, ma si è assistito a un picco dopo l’allentamento delle norme, soprattutto del gioco online. È inoltre aumentato di quasi un’ora il tempo trascorso a giocare e una piccola percentuale ha iniziato a giocare proprio durante il lockdown”. Così si è espresso in una nota ufficiale il Dipartimento per le Dipendenze patologiche dell’Azienda sanitaria provinciale ennese.

I dati snocciolati sono contenuti all’interno di uno studio condotto dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con l’Istituto Mario Negri, l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica (Ispro), l’Università degli Studi di Pavia e l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano sull’abitudine al gioco degli italiani.

La pratica del gioco d’azzardo dal 16,3% del periodo prepandemico è scesa durante il periodo del lockdown al 9,7% per poi risalire al 18% nel periodo di restrizioni parziali. Il gioco d’azzardo terrestre è diminuito dal 9,9% del periodo precedente la pandemia al 2,4% del periodo di lockdown, per poi risalire al 8% nel periodo di restrizioni parziali. Il gioco online è passato invece dal 10% del periodo precedente la pandemia all’8% nel lockdown, per salire al 13% nel periodo di restrizioni parziali. Nell’ultima rilevazione è stata indagata anche la pratica dei videogiochi gratuiti nei quali, da un sito o un’applicazione su computer, dispositivi mobili, tablet o social network è possibile pagare per avanzare nel gioco. Nelle ultime quattro settimane dalla rilevazione, il 33% del campione (di età compresa tra i 18 e i 74 anni) ha dichiarato di aver praticato questi giochi.

Di fronte a questi freddi numeri, però, è possibile intervenire, per contrastare quella che, se non adeguatamente attenzionata, può trasformarsi in una vera e propria patologia. “Se si ritiene di avere problemi con il gioco d’azzardo – hanno sottolineato dall’Asp ennese – o che un familiare stia vivendo una difficoltà legata al gioco, è possibile contattare i nostri esperti a uno dei seguenti recapiti: Sert Enna, viale IV Novembre 40, telefono 0935520840; Sert di Piazza Armerina, via Generale Muscarà 65, telefono 0935981615; Sert di Nicosia presso l’Ospedale in via San Giovanni 18, telefono 0935671366 oppure 0935671450”.

Fare qualcosa per curare il giocatore d’azzardo e tutelare di conseguenza sia lui che la sua famiglia è essenziale. Ma anche le tempistiche sono molto importanti, per evitare che un passatempo possa tramutarsi in qualcosa di pericoloso e difficilmente reversibile.