Enna, riqualificare il centro storico con l’agricoltura idroponica - QdS

Enna, riqualificare il centro storico con l’agricoltura idroponica

Enna, riqualificare il centro storico con l’agricoltura idroponica

venerdì 07 Maggio 2021

L’iniziativa di un agronomo in pensione, dell’associazione 38° Parallelo e di un giovane agricoltore potrebbe rappresentare un inatteso punto di svolta per l’economia del territorio

ENNA – L’agricoltura idroponica si ritaglia uno spazio di tutto riguardo nel territorio ennese e lo fa grazie all’iniziativa promossa da un geometra di Leonforte in pensione, Nino Pollara, componente dell’associazione culturale 38° Parallelo, che insieme a un giovane apicultore ennese, Endrius Giannotta, ha impiantato una coltivazione di questo tipo in pieno centro storico.

L’agricoltura idroponica è il futuro – dice Nino Pollara – poiché è una coltivazione che non usa pesticidi e dunque salutare. Il costo di avvio è davvero basso e poi non implica la fatica necessaria di coltivare nella terra. Inoltre, è tecnologica: una caratteristica, questa, che potrebbe attrarre tanti giovani”.

Un sistema aereo per coltivare ortaggi, verdure, frutta. In pratica, si tratta di una tecnica di coltivazione delle piante fuori suolo, senza terra e grazie all’acqua in cui vengono sciolte sostanze nutritive adatte per far crescere tutto velocemente e in salute. In breve, si tratti di una coltivazione delle piante in acqua.

Il punto di forza di questa tecnica è che le piante possono essere coltivate in un ambiente chiuso e isolato dall’esterno, situazione che combinata con l’assenza di terreno permette di annullare l’esposizione delle colture ad agenti infestanti o atmosferici, facilitando ulteriormente il loro sviluppo.

Pollara ha già annunciato di voler proporre la propria idea, finalizzata a diffondere questa pratica sul territorio, al Comune di Enna. “Nel capoluogo – ha spiegato – ci sono tante case abbandonate. Si potrebbe creare una coltivazione tutta ennese di un ortaggio, una verdura, un legume made in Enna, da impiantare nei tanti stabili abbandonati della città. Questo avrebbe il duplice obiettivo di riqualificare il centro storico e avvicinare tanti giovani a una prospettiva di lavoro attraverso prodotti sani e redditizi. Senza contare la possibilità di far muovere un certo tipo di turismo”.

Attualmente, sul territorio siciliano le province più dedite a questa pratica colturale sono Ragusa, Siracusa e Agrigento, ma si trovano diverse realtà anche nel marsalese. La produzione idroponica e fuori suolo riguarda, principalmente, colture ortive e, in modo particolare, il pomodoro.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017