Enna, è scontro sulla ripartizione delle risorse idriche - QdS

Enna, è scontro sulla ripartizione delle risorse idriche

Fabrizio Giuffrida

Enna, è scontro sulla ripartizione delle risorse idriche

Fabrizio Giuffrida  |
sabato 07 Settembre 2024

La denuncia del deputato regionale del Pd, Fabio Venezia: “Alla provincia ennese il 40% dell’acqua contro il 60% del nisseno. Si auspica una ridistribuzione in base al numero di abitanti”

ENNA – Le difficoltà legate alla gestione del servizio idrico e all’approvvigionamento dei cittadini continuano a restare in primo piano. La questione è stata affrontata nei giorni scorsi dal parlamentare del Pd Fabio Venezia, il quale ha denunciato una presunta disparità di trattamento tra i comuni ennesi e quelli nisseni.

“Lo scorso 28 luglio – ha affermato il rappresentante dem – la Cabina di regia per l’emergenza idrica ha affrontato la questione relativa alla riduzione dei prelievi dall’acquedotto dell’Ancipa e, a seguito di approfondito esame analitico dei dati forniti dai gestori, è stato stabilito che al gruppo di comuni ennesi doveva essere consegnata 100 litri di acqua al secondo e ai comuni nisseni 125 litri di acqua al secondo. Tale suddivisione ha penalizzato il territorio ennese che, a fronte di 120 mila abitanti serviti dall’acquedotto dell’Ancipa, ha avuto assegnato solo il 40% della dotazione idrica totale, mentre il territorio nisseno, a fronte di 80 mila abitanti, ha avuto assegnato il 60% dell’acqua; sarebbe stata auspicabile invece una ripartizione della dotazione idrica in proporzione al numero degli abitanti dei due ambiti territoriali. Nei prossimi giorni la Cabina di regia per l’emergenza idrica valuterà un’ulteriore riduzione di altri 120 litri al secondo e ciò potrebbe determinare ulteriori disagi alla popolazione con turnazioni di erogazione che potrebbero arrivare a 8-9 giorni”.

Acquedotto dell’Ancipa unica fonte per diversi Comuni ennesi e nisseni

Venezia ha sottolineato come diversi comuni ennesi (tra cui Troina, Cerami, Sperlinga, Nicosia e Gagliano Castelferrato, Barrafranca) e nisseni (Caltanissetta, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa) hanno attualmente come unica fonte di approvvigionamento l’acquedotto dell’Ancipa e non possono essere connessi ad altri sistemi di adduzione idrica, non disponendo né di pozzi funzionanti da cui prelevare né di sorgenti con congrue portate. “I comuni dell’Ati idrico di Enna – ha aggiunto il parlamentare regionale – hanno già avuto negli ultimi mesi un taglio del 60% della risorsa idrica da parte di Siciliacque e un’ulteriore riduzione causerebbe gravi disagi alla cittadinanza e alle attività commerciali e produttive del territorio. Nelle ultime settimane sono state avviate diverse attività di trivellazione di pozzi nelle province di Enna e Caltanissetta che, in alcuni casi, hanno dato i risultati sperati sia in termini di portata che di potabilità dell’acqua; i pozzi trivellati, dopo le procedure previste della normativa vigente in materia, verranno messi in funzione nelle prossime settimane e potranno quindi contribuire a mitigare la crisi idrica dei comuni interessati”.

Appello a non ridurre ancora la portata dell’acquedotto Ancipa

A fronte di questa situazione, attraverso un’interpellanza parlamentare, firmata insieme alla deputata ennese Luisa Lantieri, Venezia ha chiesto al Governo regionale se non ritenga opportuno, alla luce del quadro sopra esposto, emanare un’apposita direttiva alla Cabina di regia per l’emergenza idrica al fine di non effettuare, almeno fino alla messa in funzione dei nuovi pozzi recentemente trivellati, un’ulteriore riduzione della risorsa idrica ai comuni ennesi approvvigionati dall’Ancipa; se non ritenga opportuno prevedere una riserva idrica ai comuni ennesi e nisseni che hanno attualmente come unica fonte di approvvigionamento quella dell’acquedotto dell’Ancipa, che non possono essere connessi ad altri sistemi di adduzione idrica e che non dispongono allo stato né di pozzi funzionanti da cui prelevare acqua, né di sorgenti con congrue dotazioni; se non intenda, infine, attivare tutte le procedure del caso per rivedere, alla luce anche dei pozzi trivellati recentemente nel territorio nisseno, l’attuale ripartizione idrica con un’assegnazione più equa in proporzione al numero degli abitanti. Intanto, i Comuni si stanno muovendo come possono per far fronte all’emergenza.

A Troina predisposti diversi punti di distribuzione idrica

L’Amministrazione di Troina, per esempio, tramite il sindaco Alfio Giachino, ha annunciato di aver predisposto, in diversi posti della città, punti di distribuzione idrica (serbatoi alimentati con autobotte e collegati a margherite di distribuzione) per affrontare nuove possibili carenze. “Sperando che non si arrivi alla necessità di utilizzarli – ha detto Giachino – bisogna però prepararsi a gestire al meglio eventuali situazioni di difficoltà”. “Per quanto riguarda le scuole – ha concluso il primo cittadino – abbiamo aumentato le capacità di accumulo idrico dei vari plessi, valutando situazione per situazione in base al numero di utenti. Al momento non ci sono motivi per ritardare l’apertura dell’anno scolastico”.

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