La Polizia postale ennese ha ospitato la riunione periodica convocata dal Centro operativo per la Sicilia occidentale. Un aggiornamento costante è indispensabile per contrastare i reati sul web
ENNA – Nei giorni scorsi la Sezione operativa per la Sicurezza cibernetica Polizia postale e delle comunicazioni ha ospitato la riunione periodica convocata dal Centro operativo per la Sicurezza cibernetica Sicilia occidentale di Palermo, presieduta dal primo dirigente Marco Scarpa, cui hanno partecipato anche i responsabili e il personale delle altre Sezioni di Agrigento, Caltanissetta e Trapani.
“L’intensificarsi dei fenomeni criminosi sul web – hanno sottolineato dalla Questura – richiede per il personale operante continue sessioni di aggiornamento per il continuo adeguato sviluppo delle tecniche investigative dirette al contrasto di tali illeciti. Per tale ragione il Centro operativo di Palermo organizza dedicate riunioni per tutto il personale della Polizia postale in ciascun territorio di competenza, al fine di tenere alti gli standard operativi e le skill professionali nelle attività riguardanti i fenomeni denunciati”.
All’incontro è intervenuto il questore di Enna Corrado Basile, punto riferimento di tutta la Polizia di Stato della provincia. A seguire, invitato per l’occasione, anche il vescovo della Diocesi di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana, che ha benedetto i locali della Sezione operativa di Enna, alla presenza di tutto il personale in servizio e del personale in quiescenza, del direttore della Filiale provinciale di Enna Rocco Virzì, del direttore di Enna Recapito Baronessa Mario Piscopo, dei familiari dei partecipanti e del personale di Poste italiane.
In occasione dell’incontro la Sezione operativa di Enna ha illustrato i dati dell’attività svolta dal 2022 a oggi. Tra le denunce presentate, le deleghe emesse dall’Autorità giudiziaria e le richieste pervenute da altri uffici, sono stati trattati 130 fascicoli. In particolare: 80 truffe on-line; frodi informatiche e assicurative; estorsioni; accessi abusivi nei sistemi informatici; computer crime, per un danno complessivo di 300.390 euro. Segnalati inoltre 45 reati contro la persona commessi on-line, reati di trattamento illecito dati personali, diffamazione, molestie, stalking e pedopornografia. Conteggiate anche sette perquisizioni domiciliari per i reati di pedopornografia, computer crime; sostituzione di persona; possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, nelle quali sono stati sequestrati 2.381 gigabyte di dati.
Infine, tra i numeri messi in evidenza: undici persone segnalate all’Autorità giudiziaria, 85 pattuglie finalizzate a servizi di vigilanza antirapina agli Uffici postali e 34 incontri formativi nelle scuole e partecipazione a seminari.