Enna, tutela del territorio e lotta ai crimini informatici - QdS

Enna, tutela del territorio e lotta ai crimini informatici

Enna, tutela del territorio e lotta ai crimini informatici

Redazione  |
mercoledì 07 Agosto 2024

La Polizia di Stato ha intensificato le attività di prevenzione, in particolare sui territori di Cerami, Gagliano Castelferrato e Troina. Riflettori puntati anche sulle iniziative criminali di tipo digitale

Giro di vite da parte della Polizia di Stato nell’ambito dei servizi di controllo per la prevenzione e il contrasto della criminalità mafiosa. Nei giorni scorsi, infatti, è stato attuato, in particolare nei Comuni di Cerami, Gagliano Castelferrato e Troina, un piano di interventi integrati multi livello di controllo del territorio mediante specifici moduli di coordinamento operativo tra le forze di polizia.

Come evidenziato dalla Questura, “gli equipaggi della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, impiegati nei suddetti servizi hanno perseguito l’obiettivo di consolidare la presenza delle istituzioni nel territorio con l’intendimento di contribuire a restituire alla collettività un senso profuso di rispetto della legalità”.

Enna, sicurezza e tutela dei cittadini: i risultati delle attività svolte

Le attività effettuate hanno permesso di conseguire i seguenti risultati: controllati 88 veicoli e 109 persone, elevate otto sanzioni per violazioni al Codice della strada, effettuati, a opera del personale della Divisione Pas (Polizia amministrativa e sociale) della Questura, controlli a un esercizio commerciale che hanno portato alla contestazione di due violazioni amministrative.

Sempre a tutela della sicurezza della comunità, nei giorni scorsi la Polizia di Stato, a seguito di una complessa attività di Polizia giudiziaria, ha identificato e deferito alla Procura della Repubblica di Enna due cittadini italiani per il reato di truffa commessa attraverso l’uso di dispositivi informatici.

La nota della Questura di Enna

“La Sezione operativa per la Sicurezza cibernetica della Polizia postale di Enna – hanno spiegato dalla Questura – ricevuta la querela da parte della persona offesa, è riuscita a risalire, anche attraverso l’analisi dei tabulati telematici e delle movimentazioni bancarie, ai presunti autori della condotta criminosa. Dopo aver ricevuto un sms apparentemente proveniente da Poste italiane che lo avvisava di un’anomalia sul sistema di home banking, l’utente veniva contattato da un falso operatore del servizio antifrode che lo induceva a trasferire il denaro su un conto corrente dichiarato sicuro ma che, in realtà, era in uso ai truffatori”.

La Polizia postale consiglia sempre di diffidare da messaggi o telefonate con cui vengono richiesti codici personali, bancari o trasferimenti di denaro, anche se provenienti da utenze telefoniche apparentemente riconducibili a istituti di credito esistenti, potendo queste essere mascherate dai truffatori attraverso la cosiddetta tecnica dello spoofing.

Le raccomandazioni della Questura ai cittadini

“Si raccomanda in questi casi – hanno concluso dalla Questura ennese – di contattare il servizio clienti ufficiale per accertarsi della veridicità delle problematiche riscontrate. Si specifica che il procedimento penale pende in fase di giudizio e che gli imputati non possono essere ritenuti responsabili sino all’emissione di decreto penale o di sentenza di condanna irrevocabile”.

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