Home » Eolico, troppi lacci bloccano il vento del futuro. Se l’Isola cresce poco fallirà gli obiettivi 2030

Eolico, troppi lacci bloccano il vento del futuro. Se l’Isola cresce poco fallirà gli obiettivi 2030

Eolico, troppi lacci bloccano il vento del futuro. Se l’Isola cresce poco fallirà gli obiettivi 2030
eolico offshore

Legambiente: la Sicilia raggiungerà i 10,5 GW previsti dal Decreto aree idonee con oltre 13 anni di ritardo Togni (Anev): “Il tempo medio per un’autorizzazione è di cinque anni e così gli investitori esteri vanno altrove”

Per l’approvazione di un progetto relativo a impianti eolici onshore e offshore, l’Italia prevede un percorso della durata di due anni. “In realtà, il tempo medio per ottenere un’autorizzazione è di circa cinque anni e mezzo”. Una fotografia evidente di quali siano i problemi che rallentano l’espansione della filiera. A raccontarlo ai microfoni del Quotidiano di Sicilia è Simone Togni, Presidente Anev, l’Associazione Nazionale Energia del Vento che in Italia rappresenta oltre 120 aziende e 5000 soggetti di settore tra tecnici, operatori e trader. “Il settore eolico in Italia è fortemente rallentato da un apparato burocratico, sia a livello centrale che locale, che non riesce a concludere i procedimenti autorizzativi nei tempi previsti dalla normativa vigente”.

Il sistema autorizzativo prevede una serie di passaggi necessari tra tutele ambientali, paesaggistiche, archeologiche, idrogeologiche e faunistiche. Queste, che richiedono in prima battuta l’approvazione della Commissione Via – Vas e in secondo luogo delle Regioni, dovrebbero essere gestite entro un termine complessivo di due anni. In realtà, di anni se ne impiegano quasi il triplo. Con danni notevoli per le aziende, certo, ma anche per le possibilità di sviluppo dei territori. “In questo lasso di tempo accadono diverse cose. La prima è che la normativa cambia mediamente tre volte. La seconda è che le tecnologie previste nel progetto inizial…

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI
ABBONATI PER CONTINUARE LA LETTURA