L'iniziativa è di Assoimprese. Alla protesta ha partecipato il settanta per cento delle aziende delle isole. Lamentano i mancati interventi di Stato e Regione in vista del crollo del turismo nella prossima estate. "In queste condizioni non possiamo aprire"
Nelle isole Eolie 240 imprenditori aderenti a Assoimprese stamane hanno consegnato le chiavi delle loro aziende al Comune di Lipari e alla sede dell’Agenzia delle Entrate lamentando i mancati interventi di Stato e Regione in vista del crollo del turismo nella prossima estate.
Si tratta di oltre il settanta per cento delle aziende eoliane.
“Dopo quasi due mesi e mezzo – dice Alessandro Crivelli, il presidente di Assoimprese Eolie – non abbiamo ricevuto alcun segnale dallo Stato e dalla Regione. In queste condizioni non possiamo aprire”.
“Ricordo – aggiunge Maurizio Cipicchia, vice presidente dell’associazione – che le nostre richieste hanno riguardato finanziamenti a fondo perduto per permettere alle aziende di traghettare nel 2021. Chiediamo l’istituzione della Zona economica speciale per l’intero arcipelago; misure speciali inerenti la Naspi per i nostri lavoratori stagionali e una fiscalità di vantaggio per il prossimo decennio”.
“Auspichiamo – conclude Crivelli – che nel più breve tempo possibile l’Amministrazione ci comunichi eventuali positive novità, in quanto con le attuali restrizioni e senza un supporto economico, la riapertura delle nostre imprese non sarà più possibile in quanto antieconomica e porterà a una chiusura definitiva”.