Il primo è un progetto targato “Tranchida” ma ora seguito dalla sindaca Toscano. Il secondo riguarda la manutenzione straordinaria del Gebel Hamed, a pochi passi dal Municipio
ERICE (TP) – “Con la cultura non si mangia…”, disse dieci anni fa l’allora ministro delle Finanze Giulio Tremonti. Venne attaccato e smentito da amici ed avversari. Ma soprattutto dai fatti, perché con la cultura ci si può anche mangiare. Ci si mangia. È fatta di tante cose ed in particolare di lavoro, di professionalità, che vanno dunque retribuiti. Con la cultura si fa pure tanta politica e si fanno tante polemiche. Il Comune di Erice ne sa qualcosa. L’ultimo caso rimanda alla sindaca Daniela Toscano. Messa sotto accusa, in quota parte, per la sentenza della Corte d’Appello di Palermo che ha condannato l’amministrazione a versare al Consorzio Universitario Trapanese la quota associativa del 2013, ben 103.291,38 euro. Il sindaco era un altro, l’attuale primo cittadino di Trapani Giacomo Tranchida, ma la Toscano era in giunta. Il sindaco puntò a sfilare il Comune dall’impegno di socio fondatore per ridurlo a quello di socio ordinario, con una drastica riduzione del contributo. Il Consorzio decise di rivolgersi al Tribunale che gli diede ragione. Ragione confermata in appello.
La sindaca ha dovuto prendere atto della sentenza ma senza archiviarla: “Stiamo valutando se ci sono le condizioni per ricorrere in Cassazione”. Perché il punto non è il Consorzio in sé, ma il suo progetto culturale: “Al di là delle questioni giuridiche, riteniamo comunque che la vicenda vada inquadrata nell’ambito di un ragionamento politico e programmatico attorno al ruolo del Consorzio Universitario, quale principale soggetto responsabile della formazione delle competenze e delle professionalità sul nostro territorio”.
Parole che però non hanno convinto l’opposizione. Ed in particolare, il vicepresidente del consiglio comunale Alessandro Barracco che ha replicato chiedendo l’istituzione di una commissione d’indagine sulla condanna del Comune a pagare la quota 2013. Atto formalizzato e punto già inserito all’ordine del giorno dei lavori d’aula. La polemica dunque continua. E finisce per infittirsi. Per manifestare anche qualche colpo a sorpresa. Ne è ancora protagonista la sindaca, che da un lato tiene aperto il confronto sul governo del Consorzio ma dall’altro non può che esprimere tutta la sua soddisfazione per i due nuovi corsi che l’Università di Palermo istituirà l’anno prossimo nel Polo di Trapani: Infermieristica e Tecnologie del Mare, che vanno ad affiancarsi a Giurisprudenza, Consulente giuridico d’impresa, a Scienze del Turismo ed a Viticoltura ed Enologia. Soddisfazione, quella della prima cittadina, che viene sostenuta da quello che, in una partita di carambola, viene indicato come un colpo di sponda. Si tratta del via libera della Regione alla deroga – relativa alla densità urbanistica – per la realizzazione del Campus Universitario. Un progetto targato Tranchida ed ora seguito, passo dopo passo, dalla Toscano.
La variante, approvata dal consiglio, ha così messo le sue radici. E rientra in un progetto più ampio di riqualificazione del quartiere di San Giuliano, che ospita anche il Polo universitario. Quartiere che potrà cambiare volto e futuro con la Zona franca urbana. Il progetto esecutivo per il Campus dovrà essere presentato nei prossimi mesi. In gioco ci sono 11.500.000 euro. Di questi, 7 milioni e mezzo saranno a carico dei privati e 4 in conto al Comune. Due lotti d’intervento. Il primo prevede 56 alloggi di edilizi a canone sostenibile per studenti, locali destinati a servizi universitari, come mensa e bar, locali commerciali ed una palestra. Il secondo: 22 alloggi di edilizia libera, locali commerciali, una nuova viabilità, infrastrutture primarie e nuove aree di parcheggio e di verde pubblico e privato.
“Si tratta – ha sottolineato il vicesindaco Gianni Mauro – di un altro piccolo tassello del puzzle di rigenerazione urbana del territorio di San Giuliano. L’impresa, a suo tempo individuata, con avviso pubblico, sta lavorando per presentare il progetto esecutivo entro il mese di marzo 2021”. L’impresa è la “2 G Costruzioni srl” di Modica. Ma il filo rosso della polemica è quanto mai lungo e porta il caso cultura anche nel centro storico, in vetta. L’amministrazione Toscano è stata criticata duramente – e non soltanto dalle forze d’opposizione – per una presunta incapacità di proporre idee e soluzioni per il suo gioiello culturale. Da qui una prima reazione con la nomina di Giordano Bruno Guerri a sovrintendente della Fondazione “EriceArte”. Da qui, immancabili altre polemiche: “È di destra”. Con la replica: “È bravo”. E soprattutto con la necessità di metterlo alla prova. E con la sindaca pronta a scommetterci su: “Il professor Guerri, per le sue competenze e le sue esperienze, è la persona giusta per ricoprire questo ruolo”. Ed in attesa dei primi risultati della Fondazione l’amministratrice ericina ha deciso di aprire un altro fronte, quello del teatro “Gebel Hamed”, che si trova a pochi passi dal Municipio, nel cuore del centro storico. Ex cinema, adattato e riadattato. Poi piccolo teatro. Tanta storia. E la necessità di rimetterlo a nuovo. Con 226.551,61 euro che arrivano dalla Regione. Per la manutenzione straordinaria dei camerini e dei bagni. Per un intervento nell’area foyer e buvette. Anche per cambiare l’impianto di climatizzazione e per migliorare l’acustica intervenendo sul controsoffitto. Lo scorso 16 dicembre la giunta Toscano ha approvato la convenzione con l’Assessorato regionale ai Beni Culturali per il disco verde alla ristrutturazione. “Noi – ha sottolineato la sindaca – preferiamo parlare con i fatti e con le opere realizzate. Lasciamo ad altri l’arte della contrapposizione”.
Appuntamento, dunque, alla prossima polemica… culturale.