L’assemblea consiliare ne ha istituite due nuove, l’accusa: “Nate per qualche gettone in più”. Il presidente Nacci: “Nessun problema per le casse comunali e più efficienza per il Comune”
ERICE (TP) – È un politico navigato, sa stare al gioco e sa come difendersi dalle provocazioni. Ma quando prova a spuntarla il populismo – in ogni forma e sostanza – il presidente Luigi Nacci alza le barricate e poi pianifica il contrattacco. Dopo il voto dello scorso fine maggio è stato chiamato a dirigere i lavori dell’assemblea consiliare di Erice. L’aula, qualche settimana fa, ha deciso d’istituire due nuove commissioni consiliari. Erano sei, ridotte a tre con la precedente amministrazione ed ora riportate a cinque, con qualche polemica di troppo. Commissioni che si occuperanno delle diverse aree della città ma anche di Pnrr, transizione ecologica e digitalizzazione. Ma la critica populista s’è fatta sotto con la sua “sentenza”: commissioni istituite per qualche gettone in più. Il presidente non poteva mandarla giù così.
Servono davvero? Oppure si tratta di una nuova corsa al gettone?
“Proviamo a fare un po’ di chiarezza. Il gettone di presenza di un consigliere ericino ruota attorno a 21 euro lordi. Se non sbaglio, gli stessi consiglieri rappresentano i cittadini e fanno i loro interessi, perché sono stati eletti per questo. Alt! Anticipo l’obiezione. Poi, ognuno di loro, ed in qualsiasi Comune sceglie di lavorare in un certo modo, che comunque rimane sempre al vaglio degli elettori”.
Andiamo però al sodo. Altrimenti i populisti che vuole combattere rischiano di avere la meglio.
“Le commissioni servono eccome! è stato un errore ridurle qualche tempo fa. Non ho mai condiviso quella scelta che fecero alcuni consiglieri di maggioranza, soggiogati dal clima politico del governo Crocetta che ridusse le indennità degli amministratori e dei consiglieri, non toccando però quelle del Parlamento siciliano. Ma non è questo il punto. Sono state istituite per migliorare il confronto con il nostro territorio. Il lavoro potrà essere razionalizzato ed in qualche modo anche spalmato. Qualcuno dimentica – alcuni in buonafede, altri invece assolutamente no – che i consiglieri sono costantemente sotto pressione. La maggior parte delle istanze dei cittadini ha noi come indirizzo. Siamo noi che facciamo da filtro per porre le questioni all’amministrazione comunale. Se le commissioni sono ben articolate facilitano la verifica dei problemi e possono dare il loro contributo d’idee per superarli. Poi, tornando ai populisti di bassa lega, si possono fare un po’ di conti per constatare che si tratta di qualche gettone in più che non intacca certo le casse comunali ma rappresenta invece un valore aggiunto, perché un’amministrazione ed un consiglio più efficienti non possono che abbassare i costi del funzionamento del Comune”.
Questione chiusa, dunque?
“Bisogna finirla con le ipocrisie. I consiglieri comunali rappresentano i cittadini ed è giusto che percepiscano una indennità degna della loro funzione. Evitiamo quindi critiche inutili. Ribadisco, con forza, le due nuove commissioni sono utili e necessarie”.