L’Assessore allo Sport, Rossella Cosentino, traccia il sentiero per la riqualificazione della struttura che tuttavia l’opposizione boccia e definisce una nuova cattedrale nel deserto
ERICE – L’opposizione continua a picchiare duro. L’ha fatto in campagna elettorale ma ha perso la sfida, lo sta facendo dai banchi consiliari ed in città dopo il flop della prima gara. L’amministrazione si è difesa e si difende. Tra i due fuochi, l’impianto sportivo “Falcone e Borsellino”, realizzato in un quartiere, San Giuliano, che ogni giorno lotta contro il degrado e la marginalità. Un impianto che si trova pressappoco alla stessa distanza dal carcere e dalla spiaggia. È dunque un simbolo. Delle difficoltà di un territorio, quando era soltanto il Campo Bianco.
Della voglia di riscatto dopo la riqualificazione dell’area e la realizzazione delle strutture sportive: calcetto, tennis, basket e tanto altro. C’è però un problema, che può diventare un rischio. Il Comune di Erice non può gestirlo direttamente. Si è affidato al mercato con un prima gara (5 luglio) che però è andata deserta. La gestione unitaria degli impianti e la concessione stimata in 4.219.263,72 euro non hanno registrato alcuna offerta. L’amministrazione comunale è corsa ai ripari con la revisione del piano di gestione e con l’avvio delle procedure per una seconda gara, perché la strategia non cambia. L’assessore allo Sport Rossella Cosentino traccia la nuova road map per dare un futuro al “Falcone e Borsellino” e per rispondere alle critiche dell’opposizione che alza il tiro: “Una nuova cattedrale nel deserto”?
Assessore Cosentino sarà necessaria una seconda gara per la gestione dell’impianto sportivo “Falcone e Borsellino”. La prima è andata a vuoto. Cos’è stato modificato per rendere il bando appetibile?
“Alla luce della pesante variazione del costo delle materie prime abbiamo cercato di rimodulare il bando affinché risultasse più appetibile per un imprenditore, o un consorzio di imprenditori, senza però perdere di vista il fatto che l’impianto in questione è un bene pubblico, cioè di tutti, e, in quanto tale, deve essere tutelato. E’ necessaria quindi tanta prudenza nell’assegnazione di questo bene”.
La gestione dell’impianto è davvero impegnativa. Difficilmente potrà esserci il territorio. Non ci sono risorse da investire così importanti. Concorda?
“No, non concordo. Probabilmente su questo territorio non c’è un imprenditore che da solo intenda impegnarsi in una simile impresa, ma potrebbe esserci un consorzio di imprese, cosa che mi sembra più probabile, o una associazione di imprese del settore che decidano di portare le loro competenze e le loro esperienze al servizio di questo impianto e della comunità, frazionando l’impegno tanto economico che lavorativo”.
Il movimento sportivo trapanese rischia di rimanere fuori dai giochi. Perché puntate sulla gestione unitaria dell’impianto e non su una soluzione differenziata con più gestori?
“L’idea di frammentare l’impianto e farlo gestire a diversi imprenditori non mi sembra percorribile. Necessiterebbe comunque di un responsabile capo dei diversi gestori e le differenti esigenze gestionali delle varie discipline sportive porterebbero, con ogni probabilità, ad una difficile convivenza tra le parti interessate”.
Un impianto così importante non dovrebbe avere come riferimento un progetto sportivo che tuttavia non s’intravede?
“In realtà il mio assessorato, già da ualche tempo, sostiene il lavoro di diverse associazioni sportive del territorio. Lo stiamo facendo con alcune associazioni ciclistiche, con quelle podistiche, della pallavolo, dell’handball, della ginnastica artistica, del tiro con l’arco, delle arti marziali ed altro ancora. Riteniamo infatti che lo sport, oltre ad essere certamente una panacea per tanti dei nostri mali, sia anche un possibile volano per lo sviluppo turistico del nostro borgo e di tutto il territorio. Mi urge precisare, però, che l’impianto non può essere gestito da una associazione sportiva ma necessariamente da un soggetto economico forte e strutturato. E sarà con tale soggetto che andranno stretti gli accordi di collaborazione finalizzati ad una più facile fruizione dell’impianto da parte delle associazioni che lo richiederanno”.
C’è già attenzione per l’impianto sportivo?
“Posso dire che non più tardi di qualche giorno fa, una nuova Asd locale, con nobili radici al nord, ha visitato l’impianto con in mente l’idea di farci la propria sede istituzionale. Eleggere gli uffici che insistono nella struttura come sede istituzionale non significa gestirlo, che è tutt’altra cosa. E’, comunque, ancora troppo presto per fare ipotesi o previsioni. Di una cosa sono sicura: stiamo lavorando al fine di rendere possibile per un imprenditore l’idea stessa di gestire il bene in questione e parimenti ci stiamo prodigando perché l’impianto possa essere il punto di forza di quante più associazioni sportive. Sottolineo che al momento ci sono diversi professionisti, tra i più qualificati dell’hinterland, che si stanno spendendo per stilare il miglior bando possibile. Perché una buona gestione ed un corretto funzionamento del Falcone e Borsellino non sarebbero solamente un vanto per questa amministrazione, ma anche e soprattutto un notevole arricchimento per tutto il territorio”.