La Fondazione è il motore culturale del Comune che gestisce i tesori del centro storico. Il consigliere comunale Barracco (M5s) ha denunciato irregolarità amministrative
ERICE (TP) – Il dossier è già sul tavolo della sindaca Daniela Toscano. C’era anche prima della sospensione dalla carica per gli effetti della legge Severino, dopo la misura cautelare del divieto di dimora nei Comuni di Erice e Trapani per il caso parcheggi. Ma questa è un’altra storia, che seguirà i tempi della giustizia. La misura cautelare è stata annullata dal Tribunale del Riesame di Palermo. L’inchiesta rimane aperta e la prima cittadina indagata. Il tempo dirà qualcosa in merito. Quel che è invece in agenda è la Fondazione “EriceArte”.
Il contenitore culturale del Comune che gestisce il Castello di Venere, il Museo Cordici, la Torretta Pepoli, il Quartiere Spagnolo ed Erice in miniatura. In sintesi: i “tesori” del centro storico. Gli appuntamenti immancabili per i turisti. Ma “EriceArte” è pure il motore del disegno strategico dell’amministrazione per il governo degli eventi culturali. è presieduta dalla stessa sindaca, ha un consiglio d’amministrazione, un soprintendente ed un direttore artistico. Ha dunque un bilancio, di previsione ed a consuntivo. Quindi presenta numeri che possono essere verificati, anche in una sede politica, come quella del consiglio comunale. Il bilancio di previsione del 2020 prevede il pareggio di bilancio a 102.000 euro, con 30.000 euro di contributo comunale e 70.000 euro di ricavi dalle attività di gestione dei siti.
Un bilancio che segna anche la parte delle spese. A carico della Fondazione il compenso per il soprintendente che è di 17.500 euro e del direttore artistico che si ferma a 10.000 euro annui. Bilancio di previsione che corre in parallelo con i consuntivi del 2019 e del 2018 che hanno registrato una perdita d’esercizio, rispettivamente, di 26.478,91 euro e di 11.600 euro. Numeri che interrogano l’amministrazione non certo sulla validità della Fondazione e della sua azione ma sul sistema delle politiche culturali che il Comune ha finora messo in campo. Al contributo ordinario è stato spesso affiancato quello straordinario, come nel 2017, 100.000 euro per dar vita alla manifestazione “EricèNatale”.
Condizione finanziaria e gestionale che porta la Fondazione ad essere al centro – con cadenza periodica – del dibattito consiliare. Ad accenderlo, di recente, ci ha pensato il consigliere del Movimento Cinque Stelle Alessandro Barracco, che ha chiesto alla Fondazione (Comune socio unico) l’annullamento in autotutela del bando per la selezione del nuovo soprintendente.
Il termine per la presentazione delle domande è scaduto lo scorso 13 settembre, ma l’esponente grillino non ha abbassato la guardia. Ha fatto e continua a fare riferimento a quelle che ha indicato come “irregolarità amministrative che ne inficerebbero la validità”. Ed in particolare: “La mancata specificazione del titolo di studio richiesto, la composizione della commissione, i criteri di valutazione con relativi punteggi, i tempi ed i modi di convocazione ed il responsabile del procedimento”. Barracco non si ferma alle questioni di procedura e di definizione del bando e ribadisce la necessità di fermare tutto “al fine di scongiurare qualsiasi possibilità d’impugnativa della procedura selettiva e quindi alcun danno erariale imputabile all’ente”.
C’è dunque anche questo documento nel dossier Fondazione che la sindaca Toscano dovrà prendere in considerazione per delineare il nuovo corso di “EriceArte”. In gioco c’è una parte importante delle politiche culturali della sua amministrazione.