Non è la prima volta che succede, con l'Etna bisogna farci i conti. La struttura aeroportuale è ormai pronta ad affrontare l'emergenza ma restano i disagi per i passeggeri.
Per un verso spettacolare, per l’altro devastante. L’eruzione dell’Etna, nel vivo di un’intensa attività stromboliana con fontane di lava visibili anche da grandi distanze, ha provocato l’emissione di cenere vulcanica che si è diffusa rapidamente in tutto il circondario, compresa la zona dell’Aeroporto di Catania “Vincenzo Bellini” che ha dovuto sospendere le proprie attività.
La nota della Sac sulla chiusura dell’Aeroporto di Fontanarossa
La Sac, società di gestione dell’aeroporto di Catania, ha annunciato che, a causa dell’attività eruttiva dell’Etna e contestuale emissione di cenere vulcanica in atmosfera, la pista dell’Aeroporto di Catania è inagibile in relazione ad una copiosa ricaduta di cenere vulcanica sul campo e, pertanto, sono sospesi sia gli arrivi che le partenze. Le operazioni di volo riprenderanno ad avvenuta rimozione della cenere vulcanica dalle pavimentazioni interessate dalla movimentazione degli aeromobili. Al momento si stima che le attività di volo potranno riprendere dalle ore 18:00.
“I passeggeri – comunica Sac -sono quindi pregati di non recarsi in aeroporto se non dopo aver verificato con la compagnia aerea lo stato del proprio volo”.
Disagi per l’Aeroporto e i passeggeri
Non è la prima volta che succede, con l’Etna bisogna farci i conti. Se da una parte la struttura aeroportuale è ormai pronta ad affrontare l’emergenza quando si presenta, dall’altra queste calamità provocano disagi enormi a tutti i passeggeri che avevano prenotato un volo per la data di oggi, sia in partenza che in arrivo, e che hanno dovuto rivedere i propri piani.
Si tratta chiaramente di un freno che danneggia in maniera anche abbastanza evidente un aeroporto internazionale che fa numeri già straordinari, ma che potrebbe in potenziale farne anche molto di più.
In attesa che sia ufficiale l’orario di riapertura dell’Aeroporto etneo dunque, non resta che incrociare le dita e sperare che non ci siano altri fenomeni di caduta di cenere sull’area della pista di decollo/atterraggio.
Ricordo che la pista dell’Aeroporto Pio La Torre di Comiso è in grado di sostenere le emergenze e non solo .
Se solo lo si volesse, basterebbe investire in logistica e con una adeguata organizzazione e programmazione e con personale specializzato in pianta stabile, finalmente si avrebbe un minimo di mobilità interna attualmente inesistente per gli abitanti della provincia di Ragusa Siracusa e Caltanissetta.
Max