Ha destato amarezza l’esclusione dello stadio Renzo Barbera dal novero degli impianti che la Fgci presenterà per la candidatura degli Europei di calcio del 2032. “È incredibile pensare che lo stadio della quinta città d’Italia non abbia un impianto all’altezza e venga ritenuto inadeguato. È una sconfitta per tutta la politica e per lo sport in genere”. Così l’onorevole Ismaele La Vardera che, in merito, ha chiesto l’audizione del sindaco di Palermo e di tutti i soggetti politici coinvolti in Commissione V: Roberto Lagalla, l’assessore allo sport del Comune di Palermo Sabrina Figuccia, l’assessore regionale al turismo, sport e spettacolo Elvira Amata, tutti convocati per fare il punto della situazione sugli impianti sportivi.
Strutture inadeguate
E’ vero che la Figc ha lasciato aperto uno spiraglio, ritenendo Palermo la prima candidata in panchina in caso di sostituzioni in corsa o di allargamento del numero degli stadi, ma ciò, chiaramente, non può bastare. Motivo per cui, considerata la motivazione della bocciatura, la politica siciliana è invitata a una profonda riflessione. “Sto lavorando ad un tavolo tecnico – continua La Vardera – e non solo per il calcio. Ci sono troppe strutture abbandonate e troppe società sportive che non sono messe nelle condizioni di disporre di strutture adeguate”.
Lo svantaggio dell’insularità
Altro punto da attenzionare riguarda l’inserimento nella Costituzione del comma sull’insularità, secondo cui “la Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”.

