PALERMO – Oltre la metà della popolazione siciliana vive in condizioni di povertà o esclusione sociale (51,6%). Secondo i dati contenuti all’interno del rapporto Sustainable development goals (Sdgs – Obiettivi di sviluppo sostenibile), recentemente pubblicato dall’Istituto nazionale di statistica, nell’Isola tale incidenza è circa il doppio rispetto a quella rilevata mediamente a livello nazionale (27,3%) ed addirittura superiore anche rispetto alla media del Mezzogiorno (45%). Solo in Campania è possibile osservare un’incidenza percentuale superiore (53,6% di uomini, donne e bambini di ogni età che vivono nella regione).
Dati altamente preoccupanti che descrivono perfettamente la gravità della situazione, dati che ancora una volta ricalcano ed evidenziano le profonde differenze che da sempre hanno caratterizzato e che continuano a caratterizzare il tessuto regionale. Infatti, nel momento in cui ci spostiamo nelle regioni settentrionali tale incidenza si riduce drasticamente: nel dettaglio, in Lombardia la percentuale di popolazione che vive in condizioni di povertà o di esclusione sociale si attesta al 15,7%, meno di un terzo rispetto all’incidenza rilevata nell’Isola; se ci spostiamo al Veneto e all’Emilia Romagna scendiamo rispettivamente al 14,7% e al 14,2%.
Ritornando alla nostra regione, è possibile osservare la più elevata incidenza di famiglie versanti in stato di grave deprivazione materiale (20,9%, ovvero un’incidenza percentuale più che doppia rispetto all’8,5% mediamente rilevato a livello nazionale). In termini percentuali, le famiglie lombarde che non possono permettersi alcuni beni o servizi considerati dalla maggior parte delle persone come desiderabili e necessari per avere una vita adeguata è pari circa ad un settimo rispetto all’incidenza siciliana (esattamente il 3,1%; addirittura si scende al 2,9% in Emilia Romagna).
D’altra parte, l’Isola si caratterizza anche per una bassa intensità lavorativa: nel dettaglio, si trova in queste condizioni mediamente il 25,8% delle famiglie (più del doppio rispetto all’incidenza media nazionale pari all’11,3%), variabile che senza dubbio va ad incidere e condizionare pesantemente lo stato di povertà e deprivazione materiale osservato. Tenendo fisso il confronto con la Lombardia, in questa regione è possibile rilevare appena il 6,2% della popolazione versante in questa condizione, incidenza che scende al 4,8% in Veneto. Le persone tra 18 e 34 anni sono le più esposte alla grave deprivazione materiale e a vivere in famiglie con bassa intensità lavorativa, mentre il rischio di povertà coinvolge maggiormente i bambini e ragazzi che vivono in famiglie dove il reddito percepito da parte dei genitori non è sufficiente.
Ed è così che diventa particolarmente difficile e oneroso sostenere i costi legati alla casa: nell’Isola il tasso di sovraccarico del costo della casa si attesta al 10,7%, rispetto ad una media nazionale pari all’8,2%. In questo caso, la performance peggiore a livello nazionale spetta alla Campania, con il tasso di sovraccarico più consistente pari al 14,9%. Ancora una volta, agli estremi opposti troviamo le regioni settentrionali: in particolare, in Lombardia tale tasso si attesta al 6,9%, per poi scendere al 6,5% di Veneto e al 6,3% dell’Emilia Romagna.

