Il mondo del lavoro siciliano continua a cambiare il proprio volto, con una sempre maggiore presenza di lavoratori parasubordinati tra le proprie fila.
I numeri dell’Inps
Di anno in anno, secondo i dati forniti dall’Inps, i numeri crescono per le due categorie dei collaboratori e dei professionisti che fanno riferimento alla gestione separata. Quindi parliamo di lavoro precario, non dipendente. I lavoratori vengono definiti collaboratori se l’attività è di collaborazione coordinata e continuativa e comunque il versamento dei contributi è effettuato dal committente entro il mese successivo a quello di corresponsione del compenso, mentre i professionisti sono tali se esercitano per professione abituale, anche se in modo non esclusivo, un’attività di lavoro autonomo, e il versamento dei contributi è effettuato dal lavoratore stesso. In un solo anno, tra 2022 e 2023, i parasubordinati sono cresciuti di 1.755 unità, e con loro i redditi, aumentati di 17,4 milioni di euro. I collaboratori siciliani contano, nel 2023, 726 contribuenti in più, e 25,5 milioni di contributi versati in eccedenza rispetto all’anno precedente.
L’aumento dei professionisti
Anche i professionisti aumentano di 1.029 unità, ma al contrario i redditi scendono di 8 milioni di euro: segno di una costante riduzione dei pagamenti delle prestazioni. L’Isola segue quello che è l’andamento nazionale. In tutta la penisola, infatti, nel 2023 gli iscritti alla gestione separata crescono a 1,6 milioni, sia come collaboratori che come professionisti, per un totale di circa 53 mila contribuenti in più. Se si analizza l’andamento nel tempo, per quello che riguarda i collaboratori, a partire dal 2018 è stata rilevata sempre una crescita, tranne che tra 2019 e 2020, quando si segnala una leggera riduzione dei numeri del -1,7%; per quanto riguarda i professionisti, invece, la crescita è stata costante dal 2015 al 2023. Tali variazioni sono da legare, oltre che a dinamiche del mercato del lavoro, anche a interventi normativi che si sono susseguiti negli anni e che hanno riguardato in modo particolare le collaborazioni.
Cosa incide
Sugli andamenti del numero di collaboratori e professionisti hanno inciso anche le continue variazioni dell’aliquota di contribuzione, che ha raggiunto per i collaboratori un livello analogo a quello del lavoro dipendente. Per macroarea territoriale, nel 2023, in soli 12 mesi, i parasubordinati sono cresciuti principalmente, nel Nord Ovest, con 17.480 nuove unità, seguito dal Nord Est con 13.854 nuovi lavoratori; nel Centro, invece, si segnalano 11.266 nuove referenze. Sud e Isole fanalino di coda con, rispettivamente, 8.047 e 2.383 contribuenti in più. Se si guarda allo storico, invece, la variazione del numero di lavoratori parasubordinati contribuenti rispetto al 2015 vede una crescita importante al Sud, con un incremento del 16%, mentre al Nord la crescita è stata del 10,2% e al Centro del 9,5%.
Le differenze di genere
Se si guarda al genere, dal 2015 al 2023 la quota di donne è diminuita tra i collaboratori, dal 39,1% nel 2015 al 37,7% nel 2023, mentre è aumentata tra i professionisti, dal 41,9% nel 2015 al 47,1% nel 2023. Il reddito medio è un indicatore piuttosto approssimativo, perché nella categoria si trovano estremi di reddito piuttosto variegati, che vedono amministratori e sindaci al vertice con i redditi più elevati; di certo, il reddito degli uomini è comunque quasi il doppio di quello delle donne. Per quanto riguarda l’età, rispetto al 2015 si registra un aumento del 13,6% per gli under 30 e del 7% per gli adulti da 30 a 59 anni, ma a crescere in maniera più consistente sono stati i senior, dai 60 anni in su, per i quali l’incremento è stato del 26%.

