Bruxelles, 12 dic. (askanews) – La recente proposta legislativa della Commissione europea per la creazione di un mercato finanziario unico più integrato e semplificato nell’Ue “va nella giusta direzione”, ma sono necessari “un coordinamento molto più solido tra autorità di vigilanza europee e nazionali”, e poi non disponiamo di “una infrastruttura europea per la gestione delle crisi”, e “una rete di sicurezza comune europea”; senza tutto questo, sarebbe “prematuro” il rafforzamento della supervisione dei mercati finanziari dell’Ue da parte dell’Esma (la “European Securities and Markets Authority”, con ha sede a Parigi), con un ruolo accresciuto anche nella vigilanza diretta a livello nazionale.
E’ quanto ha detto, in sostanza, il ministro italiano dell’Economia e Finanza, Giancarlo Goorgetti, durante un dibattito con i colleghi dei Ventisette durante il Consiglio Ecofin oggi a Bruxelles.
La riforma in discussione prevede che l’Esma assuma poteri di vigilanza diretta su piattaforme di negoziazione transfrontaliere significative, alcune infrastrutture di mercato come controparti centrali e depositari, e su tutti i fornitori di servizi relativi alle cripto-attività.
“Accogliamo con favore l’iniziativa – ha detto Giorgetti nel suo intervento – e siamo pronti a impegnarci in un dialogo aperto e costruttivo. Questo pacchetto è di grande portata, tecnicamente e politicamente complesso, e merita una valutazione attenta”.
“Per questo – ha osservato – ritengo necessario costruire un percorso ordinato, con discussioni tecniche accompagnate da verifiche politiche regolari.
Ma “per compiere progressi concreti verso questo obiettivo dobbiamo essere in qualche modo ancorati alla realtà, e la realtà ci dice appunto – ha sottolineato il ministro – che la vigilanza diretta è oggi in qualche modo prematura. L’Esma – ha rilevato – ha un’esperienza limitata nella vigilanza diretta dei diversi ambiti, e non ha ancora sviluppato la capacità operativa necessaria per svolgere tale ruolo. Inoltre, è fondamentale mantenere un certo grado di prossimità alle attività sottoposte a vigilanza, affinché la vigilanza stessa sia efficace”.
“Ultimo punto, ma non per questo meno importante: la gestione di eventuali crisi – ha spiegato Giorgetti – continuerebbe a essere affrontata a livello nazionale. Non disponiamo né di una infrastruttura europea per la gestione delle crisi, né di una rete di sicurezza comune europea. Quindi una vigilanza diretta a livello europeo – ha avvertito – dovrebbe andare di pari passo con un meccanismo di salvaguardia comune a livello europeo, che possa intervenire nell’ipotesi in cui tale vigilanza fallisca”.
“Quindi, abbiamo l’esigenza di realizzare un mercato integrato europeo – ha indicato il ministro – attraverso un meccanismo giuridico di cooperazione e di coordinamento molto più solido e vincolante, sia in senso verticale, tra autorità di vigilanza europee e nazionali, sia in senso orizzontale, ossia tra le autorità nazionali dei diversi Stati membri e tra le diverse autorità di vigilanza europee”.
A questo fine, secondo Giorgetti il pacchetto proposto dalla Commissione europea “va nella giusta direzione rafforzando la governance dell’Esma e introducendo un Consiglio esecutivo efficace le cui funzioni e poteri dovranno essere discussi. Ritengo inoltre – ha aggiunto – che un confronto sull’assetto di governance e sui poteri di convergenza della vigilanza debba essere avviato con riferimento all’Eiopa (l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, ndr). E condividiamo l’orientamento della Commissione di rivedere i meccanismi di funzionamento dell’Esma per rafforzarne il ruolo”.
Infine, ha concluso Giorgetti, “sosteniamo pienamente il confronto su come la convergenza della vigilanza e la cooperazione tra le autorità nazionali ed europee debbano essere potenziate attraverso meccanismi vincolanti per la condivisione delle informazioni, la supervisione quotidiana e la risoluzione delle controversie”.

