A casa della donna che ha venduto i petardi al giovane sono stati trovati diversi chili di materiale pirotecnico.
Un ragazzino di 13 anni, di Statte, in provincia di Taranto, ha perso tre dita (due di una mano e uno dell’altra) a seguito dell’esplosione di alcuni petardi avvenuta la sera del 27 dicembre scorso che gli sarebbero stati venduti da una donna.
Quest’ultima, a seguito di indagini dei carabinieri è stata individuata dai carabinieri e denunciata. Sul posto sono intervenuti i militari della Stazione di Statte. Il fatto è accaduto in una zona centrale della cittadina jonica. Si tratta di petardi artigianali.
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Il trasporto in ospedale
I sanitari hanno soccorso e trasportato il ragazzino nel Reparto di Chirurgia plastica e ricostruttiva del Policlinico di Bari. Gli investigatori dell’Arma, grazie ad un’indagine lampo, sono riusciti a risalire a colei che avrebbe venduto al giovane gli ordigni artigianali, così seriamente mettendo a rischio la sua incolumità.
A casa della donna sono stati trovati alcuni artifici pirotecnici, anche di fattura artigianale, detenuti illecitamente e che ovviamente non avrebbero potuto essere venduti, sia a minorenni che a maggiorenni.
Il sequestro dei petardi
Nella stessa giornata, poi, i carabinieri della Compagnia di Castellaneta, con l’aiuto del Nucleo Cinofili di Modugno, grazie ad una accurata perquisizione in un locale commerciale del posto, hanno sottoposto a sequestro più di 7 chilogrammi di artifizi, non vendibili senza apposita licenza. Il titolare del negozio, un 28enne del posto, è stato denunciato alla Procura della Repubblica, perché presunto responsabile di detenzione abusiva di materiale esplodente.
Quanto sequestrato, in entrambi i casi, è stato affidato nelle mani esperte degli artificieri del Nucleo Investigativo di Taranto, che hanno proceduto alla messa in sicurezza degli esplosivi e successivamente alla loro distruzione.