Estorsione a San Pietro Clarenza, 3 arresti - QdS

Il “debito” da pagare a rate e sotto minaccia, scattano 3 arresti per estorsione nel Catanese

Il “debito” da pagare a rate e sotto minaccia, scattano 3 arresti per estorsione nel Catanese

Redazione  |
martedì 09 Maggio 2023

La macelleria come "sede" per la gestione dell'affare, che - tra minacce e richieste di denaro - andava avanti da diverso tempo.

La Procura della Repubblica di Catania, nell’ambito di un’attività investigativa delegata ai carabinieri della Sezione Operativa della compagnia carabinieri di Gravina di Catania, ha posto fine alle continue richieste estorsive ai danni di un imprenditore di 44 anni, procedendo all’arresto con l’accusa di estorsione – registrata a San Pietro Clarenza – di Orazio Giuseppe Santonocito, Daniele Notarrigo e Alfio Caruso.

La vittima era da tempo pressata da Notarrigo, col quale aveva gestito per pochi mesi, nel 2017, la società di calcio della città di Acireale in qualità di presidente onorario.

Estorsione a San Pietro Clarenza, il caso

Nonostante la presenza della vittima all’interno dell’asset societario calcistico fosse durata solo pochi mesi, Notarrigo presentava all’ex socio una cartella esattoriale di 80mila euro, pretendendo che ne pagasse la metà.

Nonostante le rimostranze dell’imprenditore, che riteneva ingiusta quella “ingiunzione di pagamento”, le richieste di denaro divenivano sempre più pressanti e, a un certo punto, reiterate anche tramite Orazio Giuseppe Santonocito, macellaio, esponente della famiglia mafiosa dei Santapaola – Ercolano con competenze su San Pietro Clarenza, Camporotondo e Belpasso, già condannato per associazione mafiosa, sequestro di persona e omicidio.

Quest’ultimo, avvalendosi della collaborazione di Alfio Caruso, intimava più volte alla vittima di raggiungerlo nella sua macelleria di San Pietro Clarenza, imponendogli di saldare il debito con rate da 800 euro.

Le indagini e gli arresti

Sono stati registrati sia gli incontri, che avvenivano presso la macelleria che le telefonate tra la vittima e i suoi aguzzini, durante le quali Santonocito consigliava all’imprenditore “di curarsi la salute” e di “non scordarsi mai degli amici buoni” perché altrimenti sarebbe “stato cosa da appendere nei croccia”, ovvero i ganci ai quali i macellai appendono gli animali macellati.

Il giorno stabilito per la consegna del denaro, i carabinieri sono intervenuti nella macelleria di Santonocito, dove l’imprenditore consegnava, brevi manu, a Caruso la busta col denaro. Quest’ultimo, accompagnato da Notarrigo, recapitava il maltolto a Santonocito, il quale rimaneva all’interno dell’esercizio commerciale.

I tre sono stati arrestati per estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso, pertanto condotti in caserma e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, ristretti nel carcere di Catania Bicocca dove si trovano dopo la convalida del Giudice per le indagini preliminari.

Il denaro recuperato nelle tasche di Santonocito è stato restituito all’imprenditore.

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