Estorsione su stipendio, arrestate titolari attività commerciale - QdS

Chiedevano la restituzione di parte dello stipendio, arrestate titolari di attività commerciale

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Chiedevano la restituzione di parte dello stipendio, arrestate titolari di attività commerciale

Redazione  |
martedì 26 Settembre 2023

Le titolari, autrici dell'estorsione, obbligavano i dipendenti a restituire parte dello stipendio ricevuto per risparmiare sugli importi.

La Squadra Mobile della Questura di Caltanissetta, nel corso delle indagini preliminari, ha eseguito due misure cautelari personali emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Caltanissetta.

Le indagate sono sospettate di aver commesso il reato di estorsione e tentata estorsione ai danni di più dipendenti di un’attività commerciale nissena da loro gestita.

La denuncia dell’ex dipendente

L’ex dipendente di un’attività commerciale, qualche mese fa, presso la Squadra Mobile denunciava di aver subito una tentata estorsione da parte delle titolari.

In particolar modo, il giovane riferiva agli investigatori che, dopo un periodo di lavoro in nero, a seguito di un controllo ispettivo, era stato “regolarizzato” ma, immediatamente dopo, aveva ricevuto la richiesta della restituzione di parte del denaro – risultante dalla busta paga – a lui consegnato a mezzo bonifico bancario.

Le indagini della Squadra Mobile

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico delle due titolari dell’attività commerciale, le quali avrebbero, in più occasioni, effettuato bonifici per l’importo corrispondente a quello previsto in busta paga per la specifica mansione dei dipendenti, per poi richiedere la restituzione, in contanti, di parte del compenso.

In questo modo, le indagate si sarebbero avvantaggiate delle prestazioni lavorative dei loro dipendenti versando un corrispettivo per un importo inferiore a quello previsto dai contratti di lavoro.

Gli arresti

Alcuni dipendenti, ascoltati presso gli Uffici della Squadra Mobile, avrebbero accettato le condizioni imposte per il timore del licenziamento. Altri dipendenti, invece, si sarebbero opposti alle richieste e, per questo motivo, sarebbero stati allontanati.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, valutati i gravi indizi di colpevolezza raccolti dalla Polizia di Stato ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica emettendo le due misure cautelari per la datrici di lavoro. La Squadra Mobile questa mattina ha dato esecuzione all’ordine della Procura della Repubblica di procedere all’esecuzione della misura cautelare, sottoponendo agli arresti domiciliari le due indagate.

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